Non è ammissibile che nelle carceri ordinarie i Poliziotti Penitenziari vivono un clima di violenza, e di continue tensioni, con il rischio di essere feriti e uccisi in qualsiasi momento, poiché i detenuti hanno capito che possono fare quello che vogliono senza subire nessuna conseguenza. E’ questo l’allarme lanciato dalla UilPA Polizia Penitenziaria Sicilia dopo che un altro poliziotto è stato ferito nel carcere di Termini Imerese, in provincia di Palermo. Ad aggredirlo sarebbe stato “un detenuto magrebino”, spiega Gioacchino Veneziano, segretario Generale della UilPA Polizia Penitenziaria Sicilia, che Pretendeva di avere le sigarette gratis e dopo il diniego ha posto violenza nei confronti della Polizia Penitenziaria, costringendo ad uno degli intervenuti il trasporto con urgenza al pronto soccorso. “È necessario introdurre azioni vere, che possano essere da deterrente; quindi, è improcrastinabile prima che ci scappi il morto tra la Polizia Penitenziaria, modificare senza ulteriori indugi l’ordinamento penitenziario, predisponendo dei reparti speciali, con un trattamento diversificato nei confronti dei detenuti violenti che si macchiano incessantemente di azioni contro la Polizia Penitenziaria creando ovunque vadano disordini subbugli e devastazioni”, spiega Gioacchino Veneziano. “Solidarietà ai colleghi di Termini Imerese che hanno gestito la situazione con grande professionalità, e auguri di pronta guarigione al poliziotto ferito. Però diciamo che dopo i proclami di vicinanza, gli attestati di solidarietà, la politica e i politicanti ed i nuovi vertici del Dipartimento devono dare un vero segnale di discontinuità con il passato difendendo la Polizia Penitenziaria con appositi protocolli e nuova legislazione ed un concreto aumento degli organici”,ha aggiunto.