Sabato 31 dicembre, come da tradizione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha mandato il suo messaggio di fine anno a reti unificate, parlando dalla Sala della Musica del Palazzo del Quirinale.
Era il primo discorso di fine anno dopo la rielezione avvenuta lo scorso febbraio e Mattarella ha ripercorso quello che è stato un anno complicato.
Com’era inevitabile una parte importante del discorso del Presidente della Repubblica è stata dedicata alla guerra in Ucraina, definita «folle».
Ecco alcuni passaggi salienti del discorso: “Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti.
Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze.
La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”.
Il Presidente, ha poi aggiunto: “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità.
Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi.
Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili.
Non ci rassegniamo a questo presente.
Il futuro non può essere questo.
La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti.
Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni”.
Il Presidente Mattarella ha concluso il proprio discorso ribadendo l’importanza della “libertà garantita dalla nostra democrazia” e sottolineando l’impegno dell’Italia, tra missioni militari, diplomazia e investimenti, per sostenere la stabilità, utile sia al continente che a se stessa.