Nei primi 6 mesi del 2022 ben 3.988 chilometri quadrati di foresta amazzonica sono andati distrutti. L’analisi fornita dal Deter dell’Inpe (National Institute for Space Research) rileva che è il dato più alto mai registrato dal 2016. L’incremento del disboscamento in Amazzonia rispetto ai primi sei mesi del 2021 è stato del 5% e il mese peggiore è risultato giugno, quando sono stati devastati 1.120 chilometri quadrati di foreste, il 10,1% in più rispetto a giugno 2021.
Nel solo mese di giugno, nel Cerrado, sono stati disboscati 1.026 chilometri quadrati di foreste, più del doppio (+111,5%) di quello registrato nel 2021 e nel 2020 e si tratta della regione più devastata dopo che tra l’inizio di gennaio e la fine di giugno sono stati distrutti 3.638 chilometri quadrati, con un incremento del 44,5% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Per Mariana Napolitano, responsabile scientifico del Wwf-Brasile, la deforestazione in Amazzonia nella prima metà del 2022 “è stata allarmante e avvicina sempre di più il bioma al punto di non ritorno da cui la foresta non potrà più sostenersi, né fornire i servizi ambientali da cui dipende il futuro non solo del Brasile ma del nostro Pianeta”.