domenica, 22 Dicembre, 2024
Società

Il Made in Italy contro il fake food

Valorizzare e promuovere il patrimonio enogastronomico italiano, garantito e certificato, partendo dalla sostenibilità delle filiere agroalimentari italiane che danno vita alle produzioni tra le più sostenibili d’Europa, contrastando così i fenomeni dell’agropirateria internazionale, che hanno raggiunto la cifra di cento miliardi di falso made in Italy, offrendo, tramite nuove tecnologie, la possibilità di riconoscere in modo immediato il tracciamento del prodotto e le attività ristorative certificate 100% Italian Taste. Sono questi i temi trattati nel corso di un evento promosso da ITA0039 by Asacert in collaborazione con la Fondazione UniVerde e con il supporto di Euro-Toques Italia, Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza in partnership con Fooditbetter.

Per Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, “l’enogastronomia è un filone che intercetta l’offerta turistica in tutte le sue tipologie. La prima azione da fare è promuovere il sistema Italia in modo coordinato tra le regioni. L’italian sounding ci mostra che dobbiamo recuperare miliardi di mercato potenziale. Per fare questo è fondamentale dare valore alla rete dei ristoranti italiani all’estero, quelli che utilizzano veri prodotti dei nostri territori, regole e norme nei protocolli. Dobbiamo fare in modo di mobilitare questa rete di ambasciatori del gusto, promuovere la nostra cultura del cibo per apprezzare la vera qualità dei ristoranti italiani nel mondo”.

Fabrizio Capaccioli, Ad Asacert e ideatore del Protocollo ITA0039, ha osservato come “con il protocollo promuoviamo la difesa del patrimonio agroalimentare italiano e lo certifichiamo in tutto il mondo. Lo faremo anche attraverso un osservatorio sul fake food che, anche grazie alle segnalazioni raccolte nell’app ITA0039, ci consentirà di monitorare lo stato di salute del made in Italy nel mondo”. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e promotore della campagna #NoFakeFood, ha sottolineato che “l’agroalimentare è una grande realtà economica del Paese ed è importante che l’Efsa interpreti sempre più la sicurezza alimentare anche come tracciabilità e sostenibilità”.

“Questo per noi è essenziale contro agropirateria e italian sounding. Proprio la legge di orientamento che ho varato – ha aggiunto – ha rappresentato una svolta storica per l’agricoltura italiana ed è stata un grande passo in avanti sulla via della modernizzazione del mondo agricolo e della valorizzazione delle forme di turismo sostenibile. Non possiamo quindi sottovalutare le potenzialità del settore, il Governo deve sostenere l’agroalimentare italiano destinando importanti risorse del Pnrr per la tutela delle produzioni del Belpaese e rispondere all’emergenza del cibo falso. Solo così si potrà difendere l’origine, l’autenticità, la qualità e la sicurezza dei veri prodotti italiani”.

In linea con le raccomandazioni del Parlamento europeo sulla strategia From Farm to Fork (dal produttore al consumatore), è stato rilanciato l’appello affinché l’Efsa estenda l’attenzione alla qualità in un’accezione più ampia che comprenda anche il valore nutrizionale alimentare e la garanzia che venga minimizzato l’impatto ambientale della produzione del cibo lungo tutta la filiera.

Per Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare al ministero della Salute, “occorre far evolvere il concetto di safety, dalla sicurezza alla qualità, alla salute e al salutismo. Abbiamo cioè bisogno di maggiore chiarezza sui criteri di coltivazione dei prodotti agroalimentari e su quelli di utilizzazione, a tutela dei consumatori che devono poter contare sulle necessarie garanzie”.

Alessandro Rota, presidente Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha evidenziato come “anche a fronte di ciò che sta accadendo a seguito della guerra in Ucraina, l’agricoltura italiana deve essere messa nelle condizioni di assicurare l’autoapprovvigionamento alimentare del Paese nel rispetto degli alti standard qualitativi e di sicurezza che abbiamo sempre saputo garantire”. Jimmy Ghione, inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna #NoFakeFood, si è detto “felice di sostenere questa iniziativa contro il falso made in Italy e la qualità del cibo, che significa dare la giusta attenzione alle imprese oneste. Occorre intervenire con decisione per difendere chi produce alimenti in modo giusto, pulito e sano”.

Infine, Enrico Derflingher, presidente Euro-Toques Italia e International, ha sottolineato come sia “fondamentale guardare al futuro cercando strade e iniziative che siano a supporto dei piccoli produttori sui territori, che fanno dell’eccellenza il loro marchio di distinzione, la cui difesa è da sempre il fiore all’occhiello di Euro-Toques”.

Fonte foto: ufficio stampa UniVerde

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