mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

DL Ucraina, Confcommercio: “Interventi ulteriori e più incisivi”

“Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina contiene misure che si muovono nella giusta direzione. Esse però non sono ancora sufficienti a contenere l’impatto derivante dal rialzo incontrollato dei valori delle materie prime energetiche”.

Così Giovanni Acampora, membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, in audizione presso le commissioni riunite Finanze e Industria del Senato, sul disegno di legge recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina”.

“Crediamo si possa fare meglio e di più – ha proseguito Acampora – A cominciare dalla necessità di rendere più inclusivo il nuovo credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica, eliminando il presupposto di accesso attualmente rappresentato dalla potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW. Occorre inoltre rafforzare l’ammontare del contributo, fissato nella misura del 12% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022”.

“Sul fronte delle misure di sostegno alla liquidità delle imprese – prosegue Acampora – è necessario riattivare la cosiddetta moratoria ex-lege dei debiti bancari, terminata lo scorso 31 dicembre 2021, ed andrebbero potenziati – attraverso ulteriori interventi di garanzia pubblica – gli strumenti già esistenti in favore della ristrutturazione dei prestiti in essere, anche allungando il piano di ammortamento per poter diluire l’orizzonte temporale degli oneri per le imprese”.

Secondo Acampora “bene il taglio straordinario delle accise sui carburanti, anche se occorre poi procedere nella riduzione strutturale del prelievo fiscale sul comparto della mobilità. Sul fronte del turismo, il credito d’imposta del 50% dell’importo versato per assolvere la seconda rata Imu del 2021 va nella giusta direzione, ma è necessario estenderne il perimetro di applicazione del beneficio almeno a tutte le principali categorie di imprese e tenere conto del fatto che ci sono aree del Paese dove l’imposta assume denominazioni e regole diverse dall’Imu”.

Infine, conclude Acampora, “la neutralizzazione dei periodi di integrazione salariale fruiti per le aziende del settore turistico fino a 15 dipendenti, è una disposizione che andrebbe rafforzata ampliandone l’ambito delle imprese interessate, rimuovendo lo stesso tetto massimo dei 15 dipendenti. Bene l’intenzione di dare una spinta all’incremento occupazionale attraverso le agevolazioni per le assunzioni del personale delle aziende in crisi. Si tratta di misure positive in un’ottica di abbattimento del costo del lavoro, anche se in futuro occorrerà fare molto di più per attenuare gli impatti della riforma degli ammortizzatori sociali”.

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