Più spazio alle imprese e più dialogo con il Governo. Questa la richiesta della Confederazione nazionale degli artigiani, “Una politica di bilancio espansiva e orientata alla crescita deve necessariamente
coinvolgere il sistema delle imprese da parte del Governo per poter definire un coerente ed efficace pacchetto di misure e di riforme”, chiede il leader della Cna Sergio Silvestrini che osserva come il “Paese
non può deviare per darsi una prospettiva di crescita strutturale e duratura”.
Società e condizioni mutate Per la Cna c’è poca consapevolezza di come economia e società siano cambiati sotto l’effetto della pandemia.
“Alcuni pezzi della classe politica, dei corpi intermedi e della società civile”, sottolinea Silvestrini, “sembrano aver smarrito parte della consapevolezza sul profondo mutamento generato dalla reazione alla
pandemia. Sembra prevalere l’interesse a incassare un dividendo per i sacrifici sopportati dall’intero paese, riemergono rivendicazioni parziali che rischiano di acuire mali endemici”.
Lo sviluppo cura il debito
“Non è stato il debito pubblico a ostacolare la crescita del Paese, mentre solo la crescita può curare il debito. In tale contesto i temi, comunque rilevanti, delle quote nel sistema pensionistico, il reddito di
cittadinanza, lo stesso intervento sul cuneo fiscale non rappresentano le priorità per disegnare una traiettoria di crescita. In ogni caso sono risposte parziali a domande fondamentali.
Uscire dalla confusione
C’è l’esigenza, per la Confederazione degli artigiani di uscire da un “clima di confusione, alimentato dal tentativo di riempire il vuoto delle ideologie con misure ideologiche, dalla scelta della politica di
ridisegnare la propria identità in modalità 4.0 attraverso simboli piuttosto che offrire una visione del futuro”.
Cosa ostacola la crescita
C’è un lungo elenco per la Cna, di criticità che ostacolano lo sviluppo economico da quasi 30 anni e che sono, per il presidente Silvestrini, “la causa delle ingiustizie sociali, della carenza di opportunità per i
giovani, e anche della crisi demografica.
Crescere è possibile realizzando quelle riforme che creano un ambiente più favorevole alle imprese. Significa aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, potenziare gli investimenti pubblici,
comprimere oneri burocratici e amministrativi che rendono biblici i tempi di realizzazione delle opere e, spesso, scoraggiano i necessari investimenti privati”.
Alle imprese serve stabilità
Infine per la Confederazione una priorità per la crescita sono “stabilità e certezza dei programmi di sostegno agli investimenti”, conclude la Cna, “come nel caso dei bonus per l’efficientamento
energetico e la riqualificazione immobiliare. Ora che finalmente stanno dimostrando l’efficacia grazie anche ai miglioramenti suggeriti dal sistema delle piccole imprese, la manovra ne prospetta un
depotenziamento complessivo con riflessi negativi sul fondamentale comparto dell’edilizia”.