Il project financing è forse lo strumento finanziario più potente in materia di partenariato pubblico-privato. Nel campo dei servizi e delle forniture comunali esso consente l’investimento di capitali privati che vengono remunerati con il flusso di cassa delle amministrazioni
Si aggira lo scoglio della fragilità finanziaria dei Comuni e si potenzia l’incontro tra domanda pubblica locale dei servizi e mercato.
Interessante la gestione dell’illuminazione pubblica.
Le fasi del processo di gara sono due: la prima è avviata dalla Esco (Energy saving company) con una manifestazione d’interesse. il Comune valuta questa ed altre proposte di competitors; risponde a quella più interessante, incaricando la prescelta a predisporre il progetto, con impegno alla nomina formale, verificata la proposta. Seconda fase: il Comune, con facoltà di chiedere modifiche, approva o respinge; se approva manda a gara a evidenza pubblica, riconoscendo alla Esco il ruolo ex lege di soggetto promotore. Se l’aggiudicataria dell’appalto è impresa diversa dal soggetto promotore, quest’ultimo ha diritto alla rifusione del 2.5 % dell’importo a base di gara, a garanzia delle spese affrontate; il promotore esercita però la prelazione sull’aggiudicazione e ha facoltà di accettare il prezzo statuito in gara a favore dell’aggiudicatario che non può opporsi all’esercizio del diritto; il contratto avrà durata media da 10 a 20 anni, salvi i casi di risoluzione contrattuale.
La variabile tempo
La leva “variabile tempo” è utilizzata dal Comune nel modo ritenuto più opportuno per ottenere la realizzazione dell’investimento. La valutazione economico-finanziaria e di ammortamento, è fatta all’interno di un quadro di risparmio energetico per lungo arco temporale (25 anni di certificazione dei prodotti di illuminazione e 10 anni di garanzia riconosciuta dalla Impresa venditrice). Per un periodo evidentemente più lungo della durata media del contratto che comporta un’ulteriore proiezione nel tempo di risparmio energetico garantito.
I pregi del project financing
L’utilità dello strumento P.F. è evidente: risparmio indotto dalla qualità dei nuovi impianti che comporterà sia remunerazione dell’operazione (investimento + messa a norma e gestione + manutenzione ordinaria e straordinaria) che realizzazione di risparmi per Comune e cittadini. Questi godranno della qualità e dell’innovazione degli impianti, della riduzione dell’inquinamento ambientale, risultati che il Comune non sarebbe stato in grado di realizzare. Altri vantaggi: l’unitarietà del servizio; la garanzia 25ennale della venditrice dei prodotti, responsabile in proprio della sostituzione delle lampade per anomalie e guasti. Ovviamente le responsabilità escluse dalla garanzia della venditrice sono a carico della Esco. È nell’impianto giuridico anglosassone la chiave di successo del p.f.: il finanziatore non decide infatti l’erogazione del finanziamento sull’affidabilità patrimoniale ma sulla mera capacità del progetto di generare flussi di cassa nel tempo.
Operazione con benefici per tutti
L’amministrazione ottiene l’infrastruttura, in assenza di risorse finanziarie. Il cittadino corrisponde la tariffa per un servizio realmente fornito. Aumenta la flessibilità e l’operatività tra pubblico e privato per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche.
In Italia il p.f. stenta a decollare ma la decisione politica può svoltare con la promozione dei capitali privati negli investimenti pubblici locali, conferendo forte spinta allo sviluppo e all’ammodernamento della rete nazionale di beni e servizi in più settori. Drastica è al tempo stesso la diminuzione di spesa e debito pubblico.
