lunedì, 16 Dicembre, 2024
Ambiente

Biodiversità. Legambiente: flora e fauna poco tutelate

Difendere la biodiversità significa tutelare la vita. Basterebbe questo rapporto così intimo tra vita e diversità biologica per mettere in atto ogni possibile azione di salvaguardia. Eppure malgrado gli impegni presi dai Paesi di tutto il mondo, la biodiversità continua ad essere in pericolo e sta diminuendo a un livello senza precedenti anche perché le pressioni che guidano questo declino si stanno intensificando.

A sottolinearlo è Legambiente che ha realizzato una ricerca “Biodiversità a rischio 2021”. I risultati destano preoccupazione. I problemi sono così elencati: perdita e frammentazione degli habitat, cambiamenti climatici, sovra sfruttamento delle risorse, introduzione di specie aliene invasive, e inquinamento sono le minacce principali che stanno causando questa perdita e danneggiando al tempo stesso gli ecosistemi natura. In tutto il mondo un milione di specie di piante, insetti, uccelli e mammiferi sono attualmente minacciate di estinzione. E ogni giorno si estinguono fino a 200 specie.

 

FLORA A ISCHIO

“In Italia a preoccupare è lo stato di salute della flora”, rivela Legambiente, “in particolare quella appenninica al centro di diverse azioni di tutela, e della fauna marina e terrestre”. Tra i fiori appenninici segnalati a rischio: la Scarpetta di Venere, l’Adonide ricurva, l’Iris Marsica, l’Aquilegia della Majella, solo per citarne alcuni. In pericolo anche diversi uccelli nidificanti che popolano la Penisola come il Cormorano Atlantico, il Capovaccaio, il Gipeto, la Bigia padovana, senza dimenticare quelle specie che popolano il Mar Mediterraneo come ad esempio tartarughe marine, delfini, uccelli ed elasmobranchi (squali e razze), sempre più oggetto di catture accidentali – il cosiddetto bycatch – della pesca professionale. “Molte di queste catture avvengono nel Mar Adriatico, mare ricco di biodiversità marina, ma anche area intensamente sfruttata dalla pesca a strascico e dalle reti da posta”, sottolinea Legambiente.

“Siamo nel decennio cruciale, 2021-2030, per invertire la rotta e fermare questa perdita”, si legge nel report “Biodiversità a rischio 2021”, “mettendo davvero al centro delle future strategie nazionali e internazionali quelle otto grandi transizioni evidenziati dall’ultimo Global Biodiversity Outlook. In particolare Legambiente  indica come prima pietra miliare su cui lavorare la creazione di nuove aree naturali terrestri e marine protette entro il 2030 per la tutela della biodiversità, il rafforzamento della Rete Natura 2000 e il puntare al tempo stesso sulla bioeconomia”.

 

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