Il segretario alla Difesa USA Peter Hegseth ha chiesto ufficialmente il ripristino delle linee telefoniche militari dirette tra Stati Uniti e Cina, sospese da oltre un anno in seguito alle tensioni su Taiwan, Ucraina e Mar Cinese Meridionale. La proposta, avanzata il 1° novembre durante un incontro con il Comitato Congiunto per la Sicurezza Indo-Pacifica, mira a ridurre il rischio di escalation e a ristabilire un protocollo di comunicazione d’emergenza tra le due potenze. “Non possiamo permetterci di navigare alla cieca in un contesto strategico così volatile,” ha dichiarato Hegseth, sottolineando che “la deterrenza funziona solo se accompagnata da trasparenza e dialogo”. Il segretario ha proposto di riattivare il Defense Telephone Link (DTL), un sistema di comunicazione sicura tra il Pentagono e il Ministero della Difesa cinese, sospeso nel 2024 dopo l’abbattimento di un pallone spia cinese nei cieli del Montana. La Cina non ha ancora risposto ufficialmente, ma fonti diplomatiche indicano che Pechino potrebbe valutare la proposta se accompagnata da gesti di distensione, come la riduzione delle esercitazioni navali statunitensi vicino alle coste cinesi. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha ribadito che “la fiducia reciproca è la base di ogni dialogo”, ma ha anche accusato Washington di “provocazioni sistematiche”. Il riavvio delle linee telefoniche è sostenuto anche da analisti militari e think tank bipartisan, che vedono nella proposta un passo necessario per evitare incidenti simili a quello del 2001, quando un caccia cinese si scontrò con un aereo spia americano, provocando una crisi diplomatica. Secondo il Center for Strategic and International Studies (CSIS), la mancanza di comunicazione diretta tra i comandi militari ha aumentato il rischio di malintesi tattici e reazioni sproporzionate.



