“Willy è un nostro ragazzo, ucciso da una violenza cieca, insensata, brutale. Ucciso mentre cercava di difendere un amico”. Con queste parole Sergio Mattarella ha reso omaggio a Willy Monteiro Duarte nel quinto anniversario della sua morte, durante la cerimonia tenutasi ieri mattina a Colleferro. Una folla commossa ha affollato piazza Italia, nel cuore della cittadina della provincia di Roma, dove familiari, amici, autorità e cittadini hanno voluto stringersi nel ricordo del 21enne, simbolo di coraggio e altruismo.

Il Capo dello Stato ha voluto sottolineare il valore universale del sacrificio di Willy, insignito alla memoria della medaglia d’oro al Valore Civile: “Ricordiamo con affetto Willy insieme ai suoi familiari e ai suoi amici. Non dimenticare significa non essere indifferenti. L’indifferenza è negativa, spregevole, pericolosa come la violenza. Nasce dalla chiusura in sé stessi, dalla sfiducia, dalla rassegnazione. E rischia di rendere sterile ogni sforzo per costruire comunità più giuste e più umane”.
Il richiamo ai giovani
Il Presidente della Repubblica ha più volte insistito sulla necessità di guardare alle nuove generazioni con fiducia e con responsabilità: “I giovani meritano maggiore rispetto e richiedono grande attenzione. Dobbiamo offrire loro un orizzonte di speranza, che contempli la possibilità di una personale realizzazione”. Non solo memoria, dunque, ma anche prospettive concrete: per Mattarella il ricordo di Willy deve tradursi in un impegno costante delle istituzioni, della scuola, delle famiglie, delle comunità.

Il Capo dello Stato non ha mancato di denunciare la diffusione di un clima di avversione e rancore che, soprattutto online, rischia di alimentare derive violente: “Sui social, e non soltanto su di essi, vengono spesso amplificate parole di odio, accompagnate da narrazioni create per generare sfiducia, paura e scontri. Il diverso da sé viene visto come un nemico da abbattere. Così la violenza rischia di diventare ordinaria, banale, occultando il suo significato anti-umano, e vi è chi arriva persino a farne ragione di vanto”.
Parole forti, che risuonano in un momento storico in cui cronache e statistiche raccontano un aumento degli episodi di aggressione, bullismo e intolleranza, specie tra i più giovani.
Le parole di Croce e Martin Luther King
Mattarella ha voluto ricordare come la violenza, in ogni epoca, sia stata un fardello per l’umanità: “Ogni tempo e ogni civiltà sono stati attraversati dalla violenza. Un peso, un freno sul cammino dell’uomo”. Poi la citazione del filosofo Benedetto Croce: “La violenza non è forza, ma debolezza”. E quella del leader dei diritti civili Martin Luther King: “L’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza”.

Un messaggio che si lega idealmente al ricordo di Willy, un giovane che scelse di non girarsi dall’altra parte, di intervenire per proteggere un amico, e che proprio per questo perse la vita.
La memoria come fondamento della comunità
Il Presidente ha concluso ricordando il valore collettivo della memoria: “Onorare Willy significa, come indica la Giornata del Rispetto, costruire, a partire dalla realtà di ciascuno, dal quartiere, dalla scuola, un mondo dove l’amicizia non sia soltanto una relazione personale, ma fondamento della vita sociale”.
“Willy venne ucciso nel 2020, dopo una brutale aggressione da parte di due ragazzi dopo essere intervenuto a difesa di un amico. Nel suo ricordo dobbiamo continuare a promuovere, nelle scuole, la cultura del rispetto, anche per prevenire gli atti di bullismo, cyberbullismo e prevaricazione, per costruire occasioni di dialogo che siano alla base della crescita delle nuove generazioni. Rispetto è il concetto cardine dell’Educazione Civica che finalmente ha riottenuto lo spazio che merita all’interno dei programmi scolastici. Con la legge 70 del 2024, è stata istituita la giornata del Rispetto il 20 gennaio, compleanno di Willy Monteiro Duarte”. Così Paola Frassinetti, Sottosegretario all’istruzione e al merito.
Cultura del rispetto
Willy, inutile negarlo, è diventato simbolo della lotta contro violenza e prevaricazioni. Nel suo ricordo, ha sottolineato il Sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, è necessario promuovere nelle scuole la cultura del rispetto, fondamentale per contrastare bullismo e cyberbullismo e per favorire il dialogo tra i giovani. Il rispetto, concetto cardine dell’Educazione civica, ha trovato nuova centralità nei programmi scolastici. Con la legge 70/2024 è stata istituita la Giornata del Rispetto, fissata il 20 gennaio, giorno di nascita di Willy.
Dirigenti pubblici al Quirinale
Nel pomeriggio al Quirinale Mattarella ha invece ricevuto i partecipanti al 9° corso-concorso Sna (Scuola nazionale dell’amministrazione) per dirigenti pubblici. L’occasione giusta per ricordare che “alla pubblica amministrazione è richiesto, oggi, un profondo aggiornamento culturale per poter operare con efficacia in un mondo che cambia sempre più rapidamente, facendo emergere rischi e opportunità”. Il capo dello Stato ha poi sottolineato come una formazione qualificata della dirigenza amministrativa sia “un obiettivo irrinunciabile per qualunque Paese che intenda consentire agli apparati pubblici di disporre della capacità di interpretare e indirizzare il cambiamento, senza limitarsi a subirne gli effetti”.
Il Presidente ha ricordato il principio costituzionale secondo cui i funzionari pubblici devono operare al servizio della collettività, sottraendosi a condizionamenti politici: “Da qui la necessità di organizzare i pubblici uffici secondo il principio di imparzialità, condizione di buon andamento, perché consente di esercitare la discrezionalità amministrativa sulla base di criteri oggettivi, attraverso una ponderata valutazione di tutti gli interessi coinvolti, pubblici e privati”. Un metodo che, ha aggiunto, “costituisce garanzia di parità di trattamento per tutti i cittadini che entrano in rapporto con l’operato delle amministrazioni”.
Una burocrazia stabile e competente
Secondo Mattarella occorre rafforzare “processi di accrescimento delle culture professionali”, puntando su una burocrazia selezionata, stabile e in grado di tenere il passo con le trasformazioni in atto. Una pubblica amministrazione di questo tipo, ha evidenziato, è capace di trasmettere competenze ed esperienze, sostenere in maniera efficace l’azione dei governi e “favorire l’adozione di politiche con basi solide e finalizzate a conseguire obiettivi realistici”.
Infine Mattarella ha richiamato l’importanza della continuità amministrativa per garantire l’attuazione delle politiche di lungo periodo, citando il Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Diviene possibile assicurare continuità a quelle politiche che, per loro natura, sono destinate a produrre effetti oltre il termine di una legislatura”.