In un tempo segnato da conflitti e instabilità, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello forte e chiaro: l’Europa deve assumere un ruolo guida nel ridisegnare un nuovo sistema internazionale fondato sul dialogo, sulla coabitazione pacifica e sul rispetto delle regole. Lo ha dichiarato nel corso della sua visita all’Associazione Rondine Cittadella della Pace, realtà simbolo dell’educazione alla convivenza e al superamento dei conflitti, situata in provincia di Arezzo. “Il compito dell’Europa è quello di divenire uno dei perni di dialogo internazionale, per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di esistenza, di coabitazione, che allontani gli spettri della guerra e del contrasto così radicale”, ha affermato il Capo dello Stato davanti a studenti e rappresentanti della comunità di Rondine.
Mattarella ha sottolineato come il mondo contemporaneo appaia “stravolto” rispetto agli anni in cui sembrava prendere piede un ordine fondato su pace e disarmo. Le guerre in Europa e intorno ad essa, ha detto, segnano un brusco ritorno alla logica della forza, all’erosione delle regole del diritto internazionale. Un quadro che, secondo il Presidente, non deve però condurre alla rassegnazione, ma rafforzare l’impegno collettivo verso un nuovo equilibrio globale.
Europa unita
Per Mattarella, è fondamentale “perseguire un sistema che ripristini le condizioni in cui tutti si riconoscano”, basato sulla coesistenza, sull’efficacia delle istituzioni e sull’unità dell’Unione Europea. “L’Europa deve essere unita, più efficiente, resistendo agli attacchi che subisce – ha detto – da chi, dentro e fuori, coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione tra nazionalismi”. Il Capo dello Stato ha ricordato come l’Europa unita abbia garantito oltre 70 anni di pace, offrendo ai cittadini libertà di movimento, studio e lavoro. “Una rivoluzione di pensiero”, l’ha definita, nata dopo la Seconda guerra mondiale, per superare secoli di conflitti e divisioni.
Non è mancato un riferimento al recente discorso del nuovo Pontefice, citando Sant’Agostino: “I tempi siamo noi”. Un’esortazione a non restare inerti davanti alla complessità del presente, ma ad agire per modellare un futuro diverso attraverso i nostri comportamenti. Infine, Mattarella ha voluto ribadire le radici costituzionali dell’impegno italiano per la pace: “La nostra Repubblica e la nostra Costituzione sono nate sotto il segno della pace e della collaborazione tra i popoli. Anche quando si è stati costretti a far uso delle armi, l’obiettivo era sempre quello della pace”.