martedì, 6 Maggio, 2025
Attualità

Legalità e sicurezza. Confartigianato: più 5,6% i delitti che colpiscono l’attività di impresa

Aziende nel mirino di ogni tipo di attacco criminoso. I dati della Confederazione Nazionale e uno studio delle Marche

Furti, rapine, estorsioni, la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando, oltre ai reati informatici che rappresentano oltre un terzo (35,5%) del totale e sono dati dalla somma di truffe e frodi informatiche e dei delitti informatici. Nel 2022 i delitti che interessano l’attività d’impresa denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono saliti del 5,6%. Si tratta della terza crescita consecutiva, seppure in decelerazione dopo il +5,9% del 2022 e il 12,5% del 2021.
Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono diciotto i delitti che interessano l’attività d’impresa.

Reati informatici e furti

La crescita del 5,6% registrata nel 2023 delle denunce trasmesse all’Autorità giudiziaria è la combinazione di un aumento del 7,8% dei reati informatici e di un aumento del 4,5% degli altri reati contro le imprese. I reati informatici sono tornati a salire dopo che nel 2022 si è registrato un calo del 2,8% mentre gli altri reati contro le imprese, pur in aumento, sono in decelerazione rispetto al +11,2% del 2022. Tra questi ultimi, in particolare, si osserva una crescita superiore alla media per i furti di automezzi per trasporto merci con 16,6%, rapine in pubblica via con +9,5%, furti auto con +7,4%, rapine in esercizi commerciali con +6,3% e furti in esercizi commerciali con +6% mentre sono in attenuazione contraffazione di marchi e prodotti industriali (-1,6%), estorsioni (-5,1%) e riciclaggio (-6%).

L’analisi di Confartigianato

Un focus sui delitti che colpiscono l’attività d’impresa e della relativa tendenza è proposto nel 19 rapporto annuale di Confartigianato nel mentre una nostra recente analisi ha delineato le tendenze dei reati informatici degli investimenti e la domanda di esperti in cybersecurity nelle imprese. I temi della legalità, con particolare riferimento alla dinamica dei reati che colpiscono l’attività di impresa e all’esposizione alla contraffazione e all’abusivismo nel contesto nella turbolenta primavera 2025 sono stati esaminati nel report: “La sicurezza, un asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, che l’Ufficio Studi ha presentato lo scorso 28 aprile nel corso del convegno su legalità e sicurezza come fattori di crescita dei territori, organizzato da Confartigianato Terni, Confartigianato Viterbo e Confartigianato Rieti. I dati per territorio sono proposti nell’Appendice statistica predisposta in collaborazione con l’ufficio studi Confartigianato Marche su imprese manifatturiere esposte alla contraffazione e delitti che colpiscono l’attività di impresa.

Il trend sui territori

Considerando le principali sette regioni, nel 2023 crescono i delitti in esame in Piemonte (+11,8%), Lazio (+9,8%), Campania (+6,3%), Lombardia (+5,0%), Liguria (+4,5%), Sicilia (+3,3%), mentre in controtendenza, scendono in Puglia (-1,1%). Tra le ventitré principali province con un numero di delitti ogni 100 unità locali delle imprese che supera la media nazionale, si osserva una crescita di delitti superiore alle media nazionale del +5,6% per Firenze (+16,7%), Lodi (+15,7%), Torino (+14,9%), Trieste (+12,5%), Latina (+11,6%), Roma (+10,0%), Pavia (+9,7%), Parma (+9,5%), Caserta (+9,4%), Palermo (+9,2%), Novara (+6,7%), Genova e Siracusa (entrambe a +6,5%) e Napoli (+5,9%). Seguono Milano (+4,9%), Bologna (+3,8%), Nuoro (+2,3%), Catania (+0,6%) e Ferrara (+0,5%). Il fenomeno è stazionario a Foggia mentre si osserva una diminuzione dei delitti a Livorno (-0,2%), Imperia (-2%), Bari (-4,2%) e Barletta-Andria-Trani (-12,5%).
Nell’arco di quattro anni (2019-2023) i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono cresciuti del 10,0%, dinamica sostenuta dalla crescita del 45,5% dei reati informatici mentre scendono del 3,0% gli altri reati che interessano l’attività di impresa.

Delitti che colpiscono tutti

In chiave territoriale il totale dei delitti che colpiscono l’attività d’impresa risultano in crescita tutte le principali regioni: Lazio (+15,6%), Campania (+12,3%), Piemonte (+11,9%), Sicilia (+10,7%), Lombardia (+7,2%), Puglia (+4,0%) e Liguria (+1,3%).
Tra il 2019 e il 2023 nelle principali province si rilevano aumenti dei delitti a doppia cifra e almeno uguali alla media, a Lodi (+51,3%), Firenze (+26,3%), Palermo (+25,8%), Barletta-Andria-Trani (+23,1%), Parma (+20,8%), Siracusa (+18,0%), Caserta (+17,8%), Latina (+17,5%), Livorno (+17,2%), Roma (+14,5%), Torino (+13,6%), Trieste (+10,1%) e Ferrara (+10,0%). Seguono Napoli (+9,8%), Novara (+7,3%), Bologna (+6,5%), Pavia (+4,3%), Milano (+3,7%), Imperia (+2,9%), Bari (+2,7%), Genova (+1,2%) e Catania (+0,4%) mentre si registra una diminuzione a Foggia (-4,4%).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Gli 80 anni di Confcommercio. Sangalli: compleanno con la responsabilità e l’orgoglio delle imprese italiane

Chiara Catone

Deciderà lo Spirito Santo su un papato di continuità, di discontinuità o di transizione

Domenico Turano

Pedofilia, Mattarella: “Crimini raccapriccianti contro i bambini”. Meloni: “Tolleranza zero, servono strumenti e consapevolezza”

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.