mercoledì, 8 Gennaio, 2025
Esteri

Amnesty International: “A Gaza genocidio”. Anche Hama in mano ai Jihadisti

La risposta di Tel Aviv: "Bugie di fanatici". In Siria 280.000 sfollati

“Israele ha commesso atti proibiti dalla Convenzione di Ginevra, con l’intento specifico di distruggere i palestinesi a Gaza. Questi atti includono uccisioni, lesioni fisiche o mentali gravi”. Così si legge nel rapporto pubblicato ieri da Amnesty International; oltre trecento pagine che analizzano una ”vasta gamma” di prove visive e digitali, interviste e dichiarazioni di alti funzionari governativi e rappresentanti militari di Israele dal 7 ottobre 2023 ai primi di luglio del 2024. Conclusione: “abbiamo potuto trovare solo una conclusione ragionevole: l’intento di Israele è la distruzione fisica dei palestinesi di Gaza, in parallelo o come mezzo per raggiungere l’obiettivo militare di distruggere Hamas”. La segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, parla di ”vergognoso fallimento della comunità internazionale”. I governi, ha aggiunto, ”devono smettere di fingere di essere impotenti a porre fine a questo genocidio, reso possibile da decenni di impunità per le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele”.

Israele: “Bugie di un’organizzazione fanatica”

Israele ha subito respinto con fermezza le accuse come “calunnie antisemite”. “La deplorevole e fanatica organizzazione Amnesty International ha ancora una volta prodotto un rapporto inventato che è completamente falso e basato su bugie”, afferma il ministero degli Esteri israeliano in una dichiarazione. Israele sostiene di difendersi in conformità al diritto internazionale e accusa invece Hamas di aver compiuto un massacro genocida nell’attacco del 7 ottobre 2023.

In risposta il presidente di Amnesty Israele e due esponenti palestinesi del direttivo si sono dimessi. Lo ha reso noto la sede centrale dell’ong stessa, in una nota in cui “si rammarica” delle scelte di Amnesty Israele, le quali “riflettono le profonde divisioni all’interno della sezione stessa. La messa a tacere delle voci dei palestinesi da parte di Amnesty International Israele è inaccettabile e verrà valutata attraverso i processi democratici internazionali dell’organizzazione”.

Israele ha presentato ad Hamas un nuovo accordo

Israele ha presentato ad Hamas una proposta aggiornata per un accordo sulla presa di ostaggi. Lo riporta il portale Axios, citando due funzionari israeliani, secondo cui il piano è simile a quello discusso ad agosto, ma ora è focalizzato principalmente sul completamento della prima fase. Secondo i funzionari, Hamas ha anche mostrato una nuova apertura a un accordo parziale. Nella sua proposta aggiornata, Israele è ora disposto a prendere in considerazione l’opzione di un cessate il fuoco che durerebbe fino a 60 giorni, mentre in precedenza la prima fase era di soli 42 giorni. Durante la tregua, riporta Axios, tutte le donne ostaggi viventi, tutti gli uomini viventi con più di 50 anni e quelli in gravi condizioni verrebbero rilasciati. Israele si è detto disposto a rilasciare centinaia di prigionieri palestinesi, tra cui alcuni che stanno scontando l’ergastolo per attacchi terroristici mortali. Secondo il rapporto, il primo ministro Benjamin Netanyahu e diversi ministri e responsabili della sicurezza hanno approvato la proposta domenica, per poi trasmetterla agli egiziani, che l’hanno presentata ad Hamas al Cairo lunedì e martedì.

Hama è caduta, raid russi in Siria

Nella mattinata di giovedi gli insorti di Hayat Tahrir al-Sham hanno preso la città strategica di Hama, nella Siria centrale,dopo tre giorni di intensi scontri con le forze governative alla periferia della città, come parte di un’offensiva in corso durante la quale hanno conquistato Aleppo. Subito il comandante Hassan Abdul Ghany ha dichiarato in un post su X che centinaia di detenuti della prigione centrale di Hama sono stati liberati. I media statali siriani hanno confermato scontri violenti tra le forze governative e le milizie dei ribelli alla periferia orientale di Hama, e l’aviazione russa e governativa ha lanciato una serie di attacchi contro posizioni di jihadisti in particolare sulla collina strategica Zain al Abidin e vicino all’aeroporto militare. Poche ore dopo l’esercito siriano ha ammesso in un comunicato di aver perso il controllo della città, aggiungendo che le sue forze si sono “ridispiegate fuori dalla città”.

280mila sfollati in Siria

Sono più di 280.000 gli sfollati a causa dell’escalation nel nordovest della Siria, che arriva dopo “anni di sofferenze”. Lo ha denunciato ieri via X il World Food Programme, il programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, che sta intensificando l’impegno per fornire generi alimentari alle “famiglie, ovunque si trovino”, ma ha “urgente bisogno di supporto per soddisfare le necessità in aumento”.

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