Il neonato parlamento pakistano ha scelto Shehbaz Sharif come Primo ministro per la seconda volta, dopo tre settimane di incertezza dovute ai ritardi nella formazione di un governo di coalizione. Shehbaz Sharif ha sconfitto Omar Ayub, il candidato sostenuto dall’ex Primo Ministro Imran Khan, ottenendo 201 voti.
Sharif torna al ruolo che aveva ricoperto fino ad agosto, quando il parlamento era stato sciolto prima delle elezioni. Nessun partito ha ottenuto abbastanza seggi per formare un governo da solo. Durante l’annuncio della sua elezione, sono state sollevate proteste da parte del partito sunnita Ittehad Council (SIC), sostenuto da Khan, che ha accusato Sharif di aver raggiunto il potere attraverso brogli elettorali.
In un discorso successivo, Sharif ha affrontato diversi argomenti, tra cui la necessità di riforme economiche e di relazioni internazionali, ma non ha annunciato cambiamenti definitivi nella politica. Ha invitato l’opposizione a colloqui per risolvere le differenze politiche. Durante tutto il suo discorso, la SIC ha continuato a protestare, mostrando manifesti con le foto di Khan e cantando slogan contro Sharif.
Arresti e violenze
Le elezioni dell’8 febbraio sono state caratterizzate dalla chiusura di Internet mobile, arresti e violenze, e i risultati insolitamente ritardati hanno sollevato accuse di voto truccato. Shehbaz Sharif, 72 anni, è il fratello minore del tre volte primo ministro Nawaz Sharif, che ha guidato la campagna elettorale del partito Pakistan Muslim League-Nawaz (PML-N).