Salgono a 407.770 le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio 2024 e sono oltre 1,3 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile: +22mila rispetto a febbraio 2023 (+5,7%) e +114mila con riferimento all’intero trimestre (+9,5%). Tuttavia, rispetto a un anno fa cresce del 3,1% la difficoltà di reperimento di figure professionali (più di 201mila profili non ancora reperiti), soprattutto a causa della mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da UNIONCAMERE e Anpal, basato su interviste eseguite su un campione di oltre 118 mila imprese, raccolte nel periodo 8 gennaio- 22 gennaio 2024.
Maggiori opportunità di lavoro nel commercio
Nel dettaglio, dal Bollettino emerge che l’industria manifatturiera è alla ricerca di ben 82.120 lavoratori e nel trimestre febbraio-aprile le assunzioni previste saranno di quasi 245mila, segnalando una certa flessione rispetto allo scorso anno (-1,8% su mese e -0,4% sul trimestre). Continuano ad avere il segno positivo, invece, le costruzioni che programmano 50mila entrate nel mese (+3,5%) e 145mila nel trimestre (+6,2%). Ma sono soprattutto i servizi a determinare l’andamento positivo delle assunzioni per febbraio con circa 276mila nel mese (+8,6%) e 923mila nel trimestre (+13,1%). A creare maggiori opportunità di lavoro è il settore del commercio con 60.160 assunzioni programmate a febbraio (+16,6%) e circa 189mila nel trimestre (+18,9%), seguito dai servizi turistici con 58mila entrate nel mese (+4,1%) e 246mila nel trimestre (17,4%) e dai servizi alle persone con più di 49mila ingressi (+18,4%) e circa 150mila nel trimestre (+18,9%).
Difficoltà di reperimento
Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior mostra la difficoltà di reperimento di 201mila profili professionali (pari al 49,3% del totale delle assunzioni programmate), in particolar modo, a causa della “mancanza di candidati” (31,3%), seguita da “una preparazione inadeguata” (14,4%) e da “altri motivi” (3,6%). A risentire maggiormente del ‘mismatch’ sono le industrie del legno e del mobile (65,5% dei profili ricercati è di complicato reperimento), le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (62,0%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (61,2%), le imprese delle costruzioni (58,9%) e le imprese della meccatronica (57,3%). Più nello specifico, secondo il Borsino delle Professioni risultano difficili da reperire sul mercato gli operai qualificati addetti a: rifiniture delle costruzioni (70,7%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,5%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (69,8%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,9%), fabbri ferrai costruttori di utensili (68,1%), operatori della cura estetica (66,2%) e i tecnici in campo ingegneristico (66,1%).
I contratti proposti
A livello territoriale, sono quasi 128mila le entrate previste nelle regioni del Nord-ovest, seguite dalle regioni del Sud e delle isole (104mila), dal Nord-est 93.500, un’area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 55,3% e le regioni del Centro con 82mila assunzioni programmate. I contratti proposti ai lavoratori per febbraio sono in maggioranza a tempo determinato (51,9% del totale), mentre i contratti a tempo indeterminato sono attesi per 82mila assunzioni (20,1% del totale). Infine, sale a quota 82mila il numero delle assunzioni di personale immigrato previste dalle aziende (circa il 20% delle entrate), specialmente nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, nei settori di trasporto, logistica e magazzinaggio e costruzioni, settori nei quali la quota riguarda un terzo dei fabbisogni.