giovedì, 26 Dicembre, 2024
Economia

Superbonus. Associazioni edili: è caos, necessaria una proroga

La conclusione degli interventi sui condomini eseguiti con il Superbonus, in vista dell’imminente scadenza al 31 dicembre 2023, “richiede di individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile”. È quanto sottolinea Cna Costruzioni con le altre sigle della filiera delle costruzioni (Ance, Agci produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato, Claai, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Federcostruzioni, Fiae Casartigiani, Legacoop produzione e servizi, Rete Professioni Tecniche, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil) pur condividendo la necessità di chiudere la stagione del 110% per aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti.

“Evitare contenzioso”

Per recuperare i ritardi accumulati “è necessaria una proroga che consenta una conclusione ordinata alla misura, che eviti l’insorgere di un enorme contenzioso tra condomìni e imprese e scongiuri la corsa forsennata per finire i lavori, con conseguente rischio sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti sia per la qualità degli interventi eseguiti”. Una proroga limitata per i soli interventi che dimostrino, aggiunge la Confederazione, “un concreto avanzamento del cantiere potrebbe risolvere tutti questi problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato, di gran lunga inferiore a quello del caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre”.

Cantieri bloccati

La legge di Bilancio dovrebbe poter offrire una soluzione concreta a un problema che riguarda da vicino migliaia di famiglie e imprese che in buona fede “hanno avviato i lavori e ora rischiano di trovarsi in gravi difficoltà”, conclude la Cna, che lancia l’allarme per oltre 10mila edifici. Anche se ci sarà una proroga al 2024 del Superbonus al 110% per i condomini che sono arrivati a uno stato di avanzamento dei lavori del 60%, come sta ipotizzando il governo, si bloccherà comunque la metà dei cantieri avviati, fermi al 50%.

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