L’impegno di tutti per realizzare l’ambizioso ed epocale programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il tema delle opere da mettere in campo con gli accordi presi con l’Europa, è diventato impellente tanto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è intervenuto davanti alla platea della conferenza nazionale delle Camere di Commercio a Firenze, citando il primo premier della storia repubblicana, Alcide De Gasperi. Oltre al nostro motivo di orgoglio come giornale fondato nel 1952 proprio da De Gasperi, ci preme sottolineare il motivo delle parole del presidente Mattarella. “Nel ringraziare per il vostro impegno, mi permetto di rivolgere a voi l’invito che in un contesto ben diverso Alcide De Gasperi rivolse nel dopoguerra, quando occorreva ricostruire l’Italia dalle macerie e insieme edificare”, sono le parole del capo dello Stato, “una autentica democrazia, ‘È il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Pnrr, di mettersi alla stanga”.
Opere necessarie al Paese
L’invito del Presidente della Repubblica cade in un momento delicato per i “target” di attuazione del Piano nazionale di ripresa. La data con a cui si guarda con una certa preoccupazione è quella prossima del 31 marzo, giorno di scadenza fissata da Bruxelles per il raggiungimento di alcuni obiettivi del Piano con cui è possibile accedere alla terza rata dei fondi europei, una somma che supera i 19 miliardi di euro. Si tratta di somme rilevanti che devono essere ben spese, perché i fondi serviranno a dare una forte spinta a settori strategici dell’economia e della società italiana, dai trasporti, alle infrastrutture, alla accelerazione delle innovazioni per agricoltura e all’ambiente, alla sanità, con la costruzione di nuovi ospedali.
Meloni rassicura da Bruxelles
In queste giorni tuttavia l’attenzione è salita per i ritardi accumulati. L’attuale stato dell’arte impensierisce. Delle dodici scadenze che vanno adempiute entro il 31 marzo, nove risultano in corso e tre a buon punto. Nessuna ancora completata. Da qui il richiamo del presidente Mattarella di mettersi alla “stanga”. Una sollecitazione non solo al rispetto del programma fissato dall’Unione europea, – con scadenze trimestrali e controlli semestrali, si riscontra in questi mesi tutta le difficoltà dell’Italia – ma anche rivolta ai partiti e al Parlamento di fare di più.
Sappiamo che il ministro per le politiche europee che sovrintende al Pnrr, Raffaele Fitto, ministro di lunga esperienza e capacità tecnica, deve portare avanti con l’Europa una trattativa non semplice. A renderla più difficile anche l’ipotesi del Governo di poter aggiornare la spesa di alcuni progetti del Pnrr sotto quelli dei fondi europei ordinari, quindi svincolarsi dalla scadenza del 2026 e avere una proroga al 2029.
Il tempo quindi stringe e il richiamo del presidente Sergio Mattarella, fatto in un assise come importante come la conferenza nazionale delle Camere di Commercio, segna anche un monito per il Governo e forze politiche al rispetto dei limiti imposti dall’Europa.
Perché non è certo che Bruxelles possa dilatare i parametri concordati in sede europea. Confidiamo nell’intuito e nelle valutazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sugli impegni dell’Italia e sui fondi rassicura. Da Bruxelles il premier venerdì al termine del Consiglio europeo ha avuto parole chiare: “No, non vedo assolutamente rischi”, che l’Ue non paghi la terza tranche del Pnrr. “C’è un lavoro molto serio, collaborativo, noi abbiamo ereditato una situazione che sicuramente richiede di lavorare molto velocemente, è quello che stiamo facendo assieme alla Commissione. Ho parlato ora con Ursula von der Leyen e mi sembra che la Commissione apprezzi molto il lavoro serio dell’Italia”.
Uniti per la crescita del Paese
Noi vogliamo aggiungere, facendole nostre, le sollecitazioni delle Associazioni di categoria da quelle del commercio alle piccole imprese e gli artigiani, di un coinvolgimento reale e fattivo delle piccole e micro realtà imprenditoriali nella “messa a terra” del Piano. Lo diciamo sottolineando lo sforzo davvero sincero di molte realtà, come Confartigianato che con il presidente Marco Granelli, vede proprio per la compiuta realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza quel potenziare i sostegni per le piccole imprese, e per i piccoli Comuni nello spirito di incentivare gli strumenti cooperativi.
Il leader della Confartigianato adopera una singolare e bella analogia tra piccole imprese e piccoli Comuni quando in particolare si rivolge ai progetti e appalti del Pnrr destinati al sud. Marco Granelli parla di una cultura del territorio, promuovendo un ‘alleanza della biodiversità’ che auspica possa essere implementata operativamente. Serve una grande sforzo che parta dal basso dal coinvolgimento di chi opera ed è presente nei territori. Lo “stare alla stanga” da De Gasperi a Mattarella, è un sentito appello di unità rivolto a tutti nel partecipare, progettare e realizzare, lo sforzo comune di crescita dell’Italia.