Le nuove generazioni preferiscono lavorare in associazioni senza scopo di lucro (la pensa così l’85% dei giovani) e non li spaventa nemmeno creare impresa nell’ambito del terzo settore. 1 giovane su 2, infatti, fonderebbe un’azienda che non ha il profitto come obiettivo primario. È il dato più significativo che emerge dall’analisi contenuta nella ricerca “I giovani: associazionismo, comunità e volontariato”, realizzata dai Giovani Imprenditori di Confcommercio e OneDay con il supporto di Meta, presentata a Palazzo Vecchio a Firenze in occasione della tredicesima edizione del Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.
Il sondaggio ha evidenziato che quasi 6 persone su 10 fanno già parte di un’associazione (per lo più di tipo sanitario, di servizio civile o culturale). Le motivazioni che li hanno spinti a far parte di un’associazione sono principalmente la volontà di impegnarsi in prima persona per una causa e di mettere a disposizione degli altri la propria esperienza, per sentirsi utili per la società. I benefici che si aspettano di trarre dalla loro partecipazione sono crescita e arricchimento interiore, quindi benefici a livello personale, ma non soltanto. Alla base c’è soprattutto la volontà aiutare le persone meno fortunate.
Circa 4 persone su 10 pensano che la comunità sia un valore importante tanto quanto la famiglia, ma c’è anche un 27% di rispondenti che pensa che comunità e realizzazione personale siano importanti allo stesso modo. Chi non fa parte di un’associazione, prevalentemente studenti (50%) e lavoratori dipendenti (32%), potrebbe pensare di partecipare solo se trovasse un ente ben inquadrato e concreto. Secondo gli studenti, entrare a far parte di un’associazione sociale rappresenterebbe un modo per incominciare ad avere maggiore familiarità con il mondo esterno in ambienti più adulti, e per conoscere realtà del tutto nuove.
Le associazioni no profit godono di più fiducia di aziende e istituzioni pubbliche, che si trovano rispettivamente al secondo e al terzo posto del podio di preferenza. Male i partiti politici, sull’ultimo gradino della classifica con il 71% di voti a sfavore, un segno che forse i giovani vedono la politica disinteressata e scollegata dalle cause che per loro contano davvero. La passione e la voglia di avere un impatto positivo nel mondo sono fattori molto importanti per i lavoratori di nuova generazione. L’impegno nel volontariato viene visto anche come un voto per bilanciare l’equilibrio vita-lavoro.