Il settore agroalimentare italiano, asset fondamentale per la competitività del Paese, sarà uno dei protagonisti del forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage, che si terrà a Bormio i prossimi 17 e 18 giugno 2022. Organizzato e promosso da The European House -Ambrosetti. European per cogliere le opportunità di Internazionalizzazione, sostenibilità e correlazione tra alimentazione, sport e salute. Il Forum è stato presentato a Palazzo Lombardia alla presenza di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, che ha fatto gli onori di casa insieme a Massimo Sertori, assessore agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni.
Il business verso l’estero è cresciuto nel 2021, superando la soglia record dei 50 miliardi e assicurando per il terzo anno consecutivo una bilancia commerciale in positivo (3,3 miliardi). Il vino è stato il primo prodotto del comparto per vendite oltreconfine, assorbendo il 14,3% dell’export totale agrifood e sviluppando un giro di affari pari a 7,1 miliardi.
La Germania rimane il primo bacino di approdo, con un market share pari al 22,4%, una crescita annuale del 6,6% e un fatturato di 8,4 miliardi, seguono Stati Uniti e Francia, vicini tra loro con una rispettiva quota del 15,1% e del 15%.
Ora però si temono le ripercussioni del conflitto russo-ucraino, due importanti partner commerciali per la filiera agroalimentare italiana – i due Paesi, Russia e Ucraina, valgono per 932,7 milioni di esportazioni agrifood e 901,2 milioni di importazioni – anche a causa dell’ulteriore innalzamento del costo di alcune materie prime agricole. A ciò si deve aggiungere un’inflazione che non arresta la sua crescita. Difficoltà contingenti, che insieme ad altre strutturali chiamano la filiera italiana a fronteggiare sfide decisive e determinanti per proseguire e rafforzare il suo sviluppo internazionale.
Sul fronte internazionale, un focus rilevante verrà dedicato alle Filippine – un Paese dall’economia in forte crescita (+18% negli ultimi 5 anni) che costituisce un mercato di importanza strategica per le grandi opportunità di sviluppo per le aziende del food&beverage italiane. Non solo. Con 65 miliardi di valore aggiunto generato equivale a più del doppio della somma del settore aerospaziale di Francia, Germania e Regno Unito e due volte e mezzo il settore automotive di Francia e Spagna”.