Alfonso Pecoraro Scanio già ministro dell’ambiente e autore nel 2007 del decreto Rete natura 2000 ha oggi rilanciato l’appello per la tutela della natura in due eventi a Messina, organizzati da AssoCEA, e a Pollica, Capitale della dieta mediterranea patrimonio UNESCO, organizzato da Future Food Institute, in occasione della giornata mondiale della biodiversità.
“La tutela della biodiversità è una delle sfide della convenzione di Rio insieme al cambiamento climatico. Eppure nel PNRR è destinato solo lo 0,9 % a interventi per la tutela della natura. Eppure anche le pandemie sono collegate a questo tema. Il numero di zoonosi trasmesse da animale a uomo è quasi triplicato negli ultimi 40 anni, complice l’azione dell’essere umano sull’ambiente. Serve una forte azione di Forestazione e rimboschimento.
E su questo si investe poco. Eppure Conte aveva previsto un miliardo solo per la forestazione. Sembra si sia andato indietro”. “In Europa – aggiunge – solo il 23% delle specie non è a rischio. Il segretario generale dell’Onu denuncia che l’umanità sembra in guerra con la Natura. Occorre bloccare questa follia”.
“Il cambio di nome al ministero – prosegue – rischia di tradursi nel dimenticare la tutela del territorio e del mare come segnalano WWF e LIPU. Eppure diversi studi confermano il legame tra perdita di biodiversità e il rischio di esposizione a patologie zoonotiche, ossia che derivano dal contatto tra uomo e animali. Deve essere chiaro che non c’è Transizione Ecologica senza innanzitutto preservare gli elementi base della vita ovvero i sistemi naturali e la biodiversità. Non ci sono soluzioni tecnologiche, robotiche o di intelligenza artificiale che possano mettere riparo alla perdita di biodiversità e alle sue conseguenze”.