Il tema sicurezza torna di triste e prepotente attualità. I sindacati dopo giorni segnati da incidenti mortali, e tra questi troppi casi di giovani al primo impiego, ha deciso di intraprendere iniziative concrete e una mobilitazione generale. In primo luogo puntando sui controlli e una sinergia con le imprese.
“La ripartenza deve essere fatta insieme e non contro il mondo del lavoro. Non è sui corpi dei lavoratori che ricostruiremo il paese. Non lo permetteremo”. Sottolinea il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, durante l’assemblea nazionale di Cgil, Cisl e Uil tenuta sulla sicurezza sul lavoro e sulle proposte da realizzare.
“Siamo di fronte ad una strage silenziosa che continua in ogni territorio, in ogni settore, dall’edilizia all’agricoltura, dal manifatturiero alla logistica”, ricorda l’esponente sindacale, “e poi nei nuovi settori del lavoro digitale. Non c’è un segmento produttivo che sia fuori da questa terribile piaga”.
Per i sindacati è “un bollettino di guerra”. Un’emergenza nazionale che offende i valori della Costituzione e macchia in modo indelebile la dignità e la credibilità delle istituzioni.
“Vogliamo lanciare un messaggio chiaro alla politica ed alle associazioni imprenditoriali”, annuncia Sbarra, “non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo fermare questa strage. La sicurezza è un investimento non un costo. È un dovere innegoziabile, ma è anche un fattore di crescita per l’azienda”. Diverse le proposte dei sindacati, ad esempio, una iniziativa in sinergia con le imprese che sia un patto sulla innovazione tecnologica.
“Perché un macchinario più sicuro, tecnologicamente più avanzato, è anche più produttivo. Perché la competizione al ribasso sul lavoro porta prodotti di scarsa qualità e ad aziende non competitive”. Soprattutto, nella visione dei sindacati, il coinvolgimento positivo dei lavoratori, perché un dipendente o un collaboratore che “si sente parte dell’azienda”, che si sente rispettato, coinvolto, tutelato da un contratto, lavorerà sicuramente con maggiore entusiasmo. Allora per i sindacati non c’è più tempo da perdere. “Al Governo chiediamo di rilanciare controlli e ispezioni assumendo subito nuovi ispettori e medici del lavoro; dare piena attuazione al Testo Unico 2018, avviare una campagna di sensibilizzazione ad ogni livello, cominciando dalle scuole”. Cgil, Cisl e Uil, chiedono inoltre di migliorate le sinergie tra le istituzioni coinvolte nella “filiera” della sicurezza, superando incoerenze e inefficienze inconcepibili nella catena di coordinamento tra Governo, Regioni, Enti locali, ma anche organi di vigilanza territoriali, tra questi Asl, Inail, Vigili del Fuoco.
“Ci sono da bloccare la deregulation sugli appalti e da adottare piuttosto una Patente a Punti, per tutte le aziende, con meccanismi premiali e sanzionatori che coinvolgano a cascata tutta la filiera del lavoro dato in gestione esterna”, propone la Cisl.
L’obiettivo è unico, garantire un esercizio reale di vigilanza e controllo, con più forti competenze dei delegati aziendali e delle rappresentanze territoriali in ogni luogo di lavoro. Nessuna azienda deve rimanere senza presidio, secondo i sindacati.
“Dobbiamo anche aggiornare ed estendere norme e regole alle nuove dimensioni del lavoro da remoto. A quello “forte” dello smart-working. Ma soprattutto a quello “debole” e frammentato”, conclude Sbarra, “del lavoro digitale e su piattaforma.
Un universo che è molto più ampio di quello dei soli riders e che coinvolge oltre un milione di persone in tanti settori dei servizi”.