“Nelle ultime settimane del 2020, il riacutizzarsi dei contagi ha reso necessarie nuove misure di contenimento che hanno frenato la ripresa economica internazionale. Il lockdown in molti casi è stato parziale, determinando effetti eterogenei tra paesi e settori produttivi”.
Lo evidenzia l’Istat nella Nota Mensile sull’andamento dell’economia italiana.
“In Italia, gli indicatori congiunturali hanno mostrato un’evoluzione in linea con quella dell’area euro. A novembre, la produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno segnato una flessione – prosegue l’Istituto di Statistica -. Segnali positivi hanno caratterizzato l’andamento del mercato del lavoro, con una ripresa della tendenza all’aumento dell’occupazione a cui si è accompagnata una decisa riduzione della disoccupazione”.
“A fine anno, si è attenuata la fase deflativa dei prezzi al consumo, come effetto di una minore deflazione per i beni energetici e di una moderata ripresa della core inflation.
Le aspettative per i prossimi mesi mantengono un elevato grado di incertezza, ma a dicembre la fiducia di famiglie e imprese ha registrato un miglioramento”, prosegue l’Istat.
Dopo cinque mesi di continua crescita, a ottobre le esportazioni hanno mostrato una flessione in termini con-giunturali (-1,3%).
Rispetto all’anno precedente il divario si è nuovamente ampliato: le vendite all’estero di prodotti italiani sono, infatti, risultate inferiori dell’8,4% rispetto a ottobre 2019. Le importazioni, dopo il calo registrato a settembre, a ottobre hanno segnato un nuovo aumento (+1,4% in termini congiunturali). Il valore complessivo degli acquisti continua, tuttavia, a essere significativamente inferiore a quello osservato nello stesso mese dell’anno precedente (-8,2%).