L’ambiente è il nuovo paradigma, il nuovo orizzonte di valori e di idee che deve orientare le scelte della politica a tutti i livelli. È la sfida mondiale che coinvolge tutti coloro che vogliono difendere, valorizzare e consegnare alle giovani generazioni un mondo fatto di vita e di equilibrio e non condannato all’autodistruzione.
Due mesi fa, il Convegno organizzato a Saint Vincent dalla Discussione e dalla Fondazione Democrazia Cristiana aveva raccolto esponenti della politica e della cultura per ragionare su questi temi anche alla luce degli stimoli eccezionali che vengono dall’Enciclica di Papa Francesco Laudato Si’. Il Convegno aveva lanciato semi di riflessione e di impegno politico non di parte che hanno attecchito rapidamente e hanno dato vita ad una inedita e rilevante aggregazione interpartitica formata da oltre 70 parlamentari provenienti da diverse ispirazioni politiche e ideali, accomunati dal desiderio di impegnarsi con iniziative concrete su questa problematica.
Il valore dell’ambiente, fuori da ogni massimalismo ideologico del passato, deve essere il motore che ispira politiche nuove che rimettano in discussione tutti i modelli produttivi, distributivi e di organizzazione sociale.
Per questo motivo è necessario inserire nella nostra Costituzione il diritto fondamentale della persona umana a vivere in un ambiente sano e rispettoso del dono del creato. La presentazione di questa proposta è stata fatta ieri proprio in occasione della ricorrenza dell’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
I parlamentari che hanno lanciato questa iniziativa costituiscono il nucleo autorevole e rilevante di una vasta mobilitazione politica e sociale che, fuori dagli schemi tradizionali, punta a sensibilizzare le coscienze dei cittadini, del mondo della scienza e della cultura, dei decisori pubblici a qualsiasi livello e ad elevare la qualità delle scelte che tocca alla politica effettuare.
L’ambiente non è una battaglia di retroguardia fatta in nome di un romantico e irrealizzabile ritorno al passato. Tutt’altro. È la più grande sfida per il futuro. Deve diventare il fulcro intorno al quale ruota non solo la ricostruzione post-Covid ma anche la ripartenza dello sviluppo mondiale su basi nuove e anche più eque, a partire dalle economie più avanzate e fondate sulla libertà e la partecipazione democratica.
Inserendo il valore-diritto dell’ambiente in Costituzione l’Italia potrebbe diventare in Europa il Paese leader di questa battaglia strategica coraggiosa.