Papa Francesco ha firmato sabato 3 Ottobre u.s. ad Assisi l’Enciclica “Fratelli Tutti” un testo su fraternità e giustizia sociale. Una Enciclica di grande richiamo all’Umanesimo Universale. Un ponte lungo fra fraternità cattolica che dialoga con la fraternità musulmana. Concetti già messi nero su bianco con il “Documento sulla fratellanza umana” firmato dal Papa con il Grande Imam di Azhar, Ahmad Al-Tayyeb,il 4 Febbraio del 2019 adAbu Dhabi. Quali i motivi del Papa di sancire questi moniti e portarli all’attenzione oggi di ognuno di noi? Ho fatto delle riflessioni.
Con il l’arrivo del Covid ci siamo resi conto di essere tutti più fragili e disorientati. Ma il nostro mondo navigava già in brutte acque.Il Corona-virus ha rotto gli argini delle nostre fragilità. Perchè il Coronavirus non è oggi l’unica crisi da combattere. Infatti la crisi non è solo sanitaria ma, ambientale, sociale, politica, economica, delle diseguaglianze, della povertà mondiale travolgente, del calpestio dei diritti umani, delle bio-scienze che lavorano per superare i limiti dell’uomo. Ed è sempre più crescente un grande clima di Paura che sta avvolgendo Tutti noi. Paure che si alimentano giorno dopo giorno ma che stimolano in ognuno di noi la necessità di essere tutti più uniti ed avere una visione diversa della nostra vita nella prospettiva di lavorare a delle soluzioni concrete per il nostro futuro. Dalle crisi che hanno costellato la storia dell’uomo ne siamo sempre usciti con progetti nuovi e migliori per l’umanità intera. Ciò è quanto dovremmo mettere in campo per ripartire ma bisogna ripartire dal concetto “l’uomo al centro”. Come nei programmi di buona sanità “il malato al centro”. Dobbiamo ri-innammorarci dell’uomo, di noi stessi fra gli Altri e con gli Altri. Altrimenti il nostro personale egoismo ci porterà ad una povertà sempre più invalicabile e senza ritorno finchè disastri umani come guerre, pestilenze, emergenze ecologiche od altro ci distruggeranno. Allora la fecondità delle buone relazioni umane, del bene per il proprio simile in tutti i suoi aspetti sarà la soluzione ad ogni problema. Ricordare la Storia dell’uomo nel suo vissuto ,dalle guerre alla coesione dei popoli è importante per non dimenticare. E lavorare sugli errori del passato servirà ad edificare un futuro migliore .Molti giovani di oggi non studiano la Storia, non sanno cos’è l’Olocausto, fuggono relazioni associative per una visione egocentrica ed edonistica del loro tempo. La tecnologia sta svolgendo un ruolo importantissimo in questa fase della nostra storia perché nella sua novità sa essere cosi attrattiva che isola l’uomo da una relazione umana singola o di gruppo se non inserito in un gruppo smart-phone mediata .La speranza è che la saturazione interiore dell’uso della tecnologia porti al bisogno di cercare nuovi orizzonti per soluzioni di giusto equilibrio che facciano vivere le Genti in serenità .Da medico-chirurgo posso dirvi che il bello di vivere questa professione meravigliosa è avvicinarsi ad un persona malata e fargli sentire il calore della tua vicinanza per quello che puoi fare per lui. Quando ci riesci santifichi il tuo lavoro e ricevi una gioia senza eguali. Pur con i mezzi della tecnologia moderna sconosciuta ai nostri avi, non credo che questo periodo della storia sia unico se non per alcuni aspetti del Corona-virus ma forse simile a tanti altri passati ove la luce della ripartenza dalle nostri crisi enunciate debba essere cercata nel riscoprire tutte quelle buone cose che nell’essere Uomini ci appartengono.
