In un momento segnato da frizioni tariffarie e da una crescente competizione globale, India e Stati Uniti hanno firmato il 31 ottobre un accordo quadro di difesa decennale, volto a rafforzare la cooperazione strategica tra le due potenze. La firma è avvenuta a margine del vertice ASEAN-India nella capitale malese, alla presenza del ministro della Difesa indiano Rajnath Singh e del segretario alla Guerra statunitense Peter Hegseth. Il patto prevede una collaborazione estesa in ambito militare, con esercitazioni congiunte, scambio di intelligence, trasferimenti tecnologici e acquisti di armamenti da parte di Nuova Delhi. Secondo fonti ufficiali, l’accordo mira a consolidare la stabilità regionale nell’Indo-Pacifico, in risposta alle ambizioni strategiche della Cina e alle tensioni commerciali che hanno recentemente colpito i rapporti bilaterali. “Questo accordo rafforza la nostra partnership in materia di difesa, pilastro fondamentale della sicurezza globale,” ha dichiarato Hegseth. Singh ha sottolineato come l’intesa rappresenti “una pietra miliare” nella cooperazione tra le due nazioni, che condividono “priorità strategiche e valori democratici”. L’intesa arriva dopo mesi di disaccordi sui dazi doganali, con Washington che ha imposto tariffe su prodotti indiani come acciaio, alluminio e farmaci generici, e Nuova Delhi che ha risposto con misure simmetriche. Nonostante ciò, entrambi i governi hanno scelto di separare le questioni commerciali da quelle di sicurezza, puntando su una convergenza militare che potrebbe ridefinire gli equilibri regionali. Il patto include anche una roadmap per lo sviluppo congiunto di tecnologie autonome, droni e sistemi di sorveglianza, con l’obiettivo di rendere le forze armate più interoperabili e resilienti. Gli analisti vedono nell’accordo un segnale di riavvicinamento strategico, capace di superare le divergenze economiche e rafforzare il fronte comune contro le minacce emergenti.



