Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha incaricato Herbert Kickl, leader del Partito della Libertà (FPO), di formare un governo di coalizione dopo il fallimento del cancelliere Karl Nehammer, leader del Partito Popolare (OVP), di escludere l’estrema destra. L’annuncio segna un cambiamento significativo per il presidente, ex leader dei Verdi di sinistra, in contrasto con il 56enne Kickl. L’FPO, noto per le sue posizioni euroscettiche e filo-russe, ha ottenuto il 29% dei voti nelle elezioni parlamentari di settembre. Ora avvierà negoziati con l’OVP, suo unico potenziale partner. “Ho affidato a Kickl l’incarico di avviare colloqui con il Partito Popolare per formare un governo – ha dichiarato Van der Bellen – Kickl crede di poter trovare soluzioni praticabili e vuole assumersi questa responsabilità”. Centinaia di manifestanti, tra cui studenti ebrei e attivisti di sinistra, protestavano con slogan come “Fuori i nazisti”. Nehammer, aveva sempre dichiarato che il suo partito non avrebbe governato con Kickl, definendolo un teorico della cospirazione e una minaccia alla sicurezza. Con le sue dimissioni, anche quel limite è stato superato. Il suo successore ad interim, Christian Stocker, ha affermato che l’OVP parteciperà ai colloqui di coalizione. “Siamo solo all’inizio – ha affermato Wilfried Haslauer, governatore di Salisburgo – Se veniamo invitati a questi colloqui, l’esito è ancora incerto”. Tuttavia, se i colloqui dovessero fallire, potrebbero tenersi elezioni anticipate mentre i sondaggi indicano un crescente sostegno all’FPO. Nel suo programma elettorale “Fortezza Austria”, ha chiesto una “reimmigrazione degli stranieri non invitati” per ottenere una nazione più “omogenea”, proponendo un controllo rigoroso delle frontiere e la sospensione del diritto d’asilo. Ha inoltre chiesto la fine delle sanzioni contro la Russia e criticato gli aiuti militari occidentali all’Ucraina, proponendo il ritiro dall’European Sky Shield Initiative.