“La notizia riguardante un cessate il fuoco è errata, il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’annuncio”. Lo ha dichiarato l’ufficio del premier. Netanyahu ha dato ordini all’esercito a continuare i combattimenti con tutta la forza. Oggi all’Onu l’intervento di Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha lasciato ieri Israele per la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New la York: lo ha reso noto il governo, come riporta la Cnn.
La partenza di Netanyahu era prevista in un primo tempo per mercoledì, ma il viaggio è stato ritardato a causa dei combattimenti in corso tra Israele ed Hezbollah.
L’intervento di Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite è previsto per oggi. Sul fronte militare il premier israeliano ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal Libano dal movimento sciita.
Gli attacchi “mirati”
Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver condotto un attacco mirato nella periferia meridionale di Beirut, in Libano, roccaforte di Hezbollah. L’Idf ha riferito su Telegram di aver condotto delle “incursioni aeree di precisione”. Secondo quanto riferito ai media israeliani da fonti della difesa, l’obiettivo dell’attacco aereo israeliano a Beirut è il capo delle forze aeree di Hezbollah. Lo riferisce il Times of Israel. Il ministero dell’informazione libanese afferma che tre missili sparati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nella periferia sud di Beirut, nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al Qaem: nella stessa zona colpita venerdì scorso
Ucciso comandate Hezbollah
Il comandante delle forze aeree di Hezbollah, Muhammad Hussein Sarour, è stato ucciso nel raid israeliano su Beirut. Lo hanno confermato le forze israeliane di difesa (Idf), citate da The Times of Israel. Secondo Tel Aviv Sarour avrebbe diretto e comandato numerosi attacchi aerei contro Israele, utilizzando droni carichi di esplosivo e missili da crociera. Negli ultimi anni Sarour avrebbe guidato la produzione di droni di Hezbollah e creato siti in Libano dove il gruppo costruiva droni esplosivi, alcuni dei quali si trovavano sotto edifici civili a Beirut. Sarour si era unità a Hebzollah negli anni 80, ricoprendo vari incarichi, anche nelle difese aeree del gruppo, nell’unità Aziz della Forza Radwan e come addetto di Hezbollah in Yemen, dove sarebbe stato coinvolto nelle forze aeree degli Houthi
Abu Mazen: basta armi ad Israele
È duro e diretto l’intervento di Abu Mazen, leader dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Non sono qui per rispondere alle bugie di Netanyahu al Congresso Usa, quando ha affermato che il suo esercito non uccide civili. Allora chi ha ucciso più di 50mila bambini? Io continuo a chiedere allora: fermatelo, fermatevi adesso, basta mandare armi a Israele. Il mondo intero è responsabile di quello che sta succedendo a Gaza”.
Le aree colpite dai raid
Gli aerei da caccia israeliani hanno colpito infrastrutture al confine tra Siria e Libano che, secondo l’Idf, venivano utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi. Lo ha dichiarato l’esercito israeliano. Secondo l’esercito israeliano le armi introdotte illegalmente in Libano dalla Siria vengono utilizzate contro Israele. Il ministro dei trasporti libanese Ali Hamieh ha dichiarato che l’attacco ha colpito l’estremità siriana di un piccolo ponte che consente l’attraversamento del Libano.
Usa e Francia, proposta tregua
Il ministro degli Esteri francese fa sapere che il suo Paese e gli Stati Uniti stanno lavorando a una proposta per un cessate il fuoco di 21 giorni “per consentire i negoziati” nel conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano.
Mercoledì Jean-Noël Barrot ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che la proposta sarebbe stata pubblicata a breve. Ha affermato: “Contiamo sul fatto che entrambe le parti la accettino senza indugio”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto in precedenza che l’amministrazione era “intensamente impegnata” con i partner per allentare le tensioni e lavorare per ottenere un accordo di cessate il fuoco. Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso più di 600 persone in Libano negli ultimi giorni.
Missile su Tel Aviv
Secondo Hezbollah, il missile balistico lanciato verso Tel Aviv trasportava una testata da 500 chilogrammi: in un breve video descrive le capacità del ‘Qader-1’, affermando che ha una gittata di 190 chilometri. Lo riferisce Times of Israel. Il missile è stato intercettato dal sistema di difesa aerea a medio raggio David’s Sling e non ha causato danni o feriti. Il gruppo sciita sostenuto dall’Iran ha dichiarato di aver preso di mira il quartier generale del Mossad nei pressi di Herzliya.
Voli a terra, Britannici bloccati
Sono migliaia i cittadini britannici bloccati in Libano nonostante l’appello lanciato ieri dal premier Keir Starmer a “lasciare immediatamente” il Paese sullo sfondo dell’escalation militare fra Israele ed Hezbollah. È quanto riporta Bbc News, secondo cui il loro numero è tra le 4mila e le 6mila persone, inclusi i familiari. L’emittente pubblica del Regno Unito ha raccolto le testimonianze di alcuni di loro, che non sono riusciti a trovare voli disponibili all’aeroporto di Beirut dopo la sospensione dei collegamenti da parte delle principali compagnie aeree internazionali.