mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Immigrazione: Sos Mediterranee “Ocean Viking tornerà in mare senza MSF”

“Come vi abbiamo segnalato di recente, data l’attuale situazione sanitaria dovuta al COVID-19, la Ocean Viking è temporaneamente in attesa nel porto di Marsiglia”.

È quanto scrive in una nota il team di Sos Mediterranee, #TogetherForRescue. “La nostra priorità è riprendere al più presto le nostre operazioni in modo responsabile, in condizioni che ci permettano di garantire la sicurezza dei nostri team e delle persone soccorse. Tuttavia, riteniamo che a causa della forte perturbazione del settore marittimo e delle reazioni degli Stati tali condizioni non siano attualmente soddisfatte.

Non condividendo la nostra strategia, il nostro partner medico Medici Senza Frontiere ha deciso di rompere la partnership che da quattro anni ci lega intorno alla nostra missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Prendiamo atto di questa decisione, anche se ce ne rammarichiamo a causa della eccezionale cooperazione tra le nostre organizzazioni a bordo della Aquarius e poi della Ocean Viking, che ci ha permesso di salvare più di 30.000 vite in mare. Ciò nondimeno, sulla base delle nostre esperienze passate con il nostro primo partner Medecins du Monde e poi con Medici Senza Frontiere, i nostri team sono già al lavoro, determinati a riprendere il più presto possibile le operazioni di salvataggio con la Ocean Viking”.

“Nel Mediterraneo centrale, infatti, l’emergenza umanitaria si aggrava. Negli ultimi dieci giorni sono state segnalate più di 1.000 persone in fuga dalla Libia su imbarcazioni di fortuna.

Centinaia di persone sono state intercettate e rinviate forzatamente in Libia, mentre il governo di Tripoli ha dichiarato i propri porti ‘non sicuri’ a causa dei bombardamenti che infuriano nella regione. Due giorni fa, cinque corpi senza vita sono stati trovati a bordo di una imbarcazione da diversi giorni in mare senza assistenza, mentre diversi Stati europei hanno annunciato ufficialmente di non essere in grado di fornire un luogo sicuro o di supportare lo sbarco di persone soccorse in mare. Anche se siamo pienamente consapevoli della situazione estremamente difficile che gli Stati si trovano ad affrontare a causa del Covid-19, crediamo che le preoccupazioni e le misure adottate per preservare la salute pubblica non debbano andare a scapito dell’assistenza alle persone che rischiano di morire in mare. L’Europa deve essere più che mai solidale, a terra come in mare. Insistiamo per aprire un dialogo urgente con gli Stati europei allo scopo di lavorare su scenari legali e innovativi e raccogliere insieme questa sfida. Stiamo lavorando attivamente per ripartire presto per salvare vite in mare perché questo rimane il nostro dovere di cittadini europei e di marittimi.

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