martedì, 25 Marzo, 2025
Economia

Confprofessioni: equo compenso anche per architetti e ingegneri

Lo spalma crediti del Superbonus avrà impatto negativo sui professionisti

Buone e cattive notizie per i professionisti: da un lato il Tar del Lazio sentenzia che “la disciplina sull’equo compenso si applica anche ai servizi di architettura e di ingegneria ed è compatibile con i principi di libera concorrenza stabiliti dal codice dei contratti pubblici. Dall’altro, nota Confprofessioni, l’emendamento “spalma-crediti” Superbonus “determinerà effetti negativi molto impattanti per tutti gli operatori del settore: professionisti, imprese, banche, intermediari finanziari, cittadini.”

Il Tar sull’equo compenso

Il Tar del Lazio chiude definitivamente la questione sollevata dall’ Anac sulla presunta incompatibilità della legge 49/2023 nelle procedure di affidamento dei servizi di progettazione. Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, mette la parola fine alle polemiche suscitate dalla nota inviata lo scorso aprile dall’Autorità anticorruzione alla Cabina di Regia per il Codice dei contratti pubblici presso la presidenza del Consiglio e ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture. “Dopo il Tar del Veneto, anche il Tar del Lazio sottolinea chiaramente che non esiste alcun contrasto tra la legge dell’equo compenso e la libertà di stabilimento o il diritto di prestare servizi in regime di concorrenzialità previsti dalle normative europee” chiarisce Stella. “Siamo di fronte a continui tentativi di delegittimare una legge dello Stato, nata per tutelare i liberi professionisti nei rapporti con i contraenti forti del mercato e con la Pubblica amministrazione, in virtù di un’asserita incompatibilità della disciplina dell’equo compenso con il principio di libera concorrenza stabilito dal Codice dei contratti”, aggiunge il presidente delle associazioni di professionisti. “L’Anac confonde equo compenso e tariffe, sostenendo che la rimozione di queste ultime favorirebbe i giovani, ma i dati dimostrano che la forbice reddituale tra professionisti senior e giovani si è ampliata proprio dopo l’abolizione delle tariffe”.

Professionisti in difficoltà

Mentre l’emendamento “spalma-crediti” Superbonus, secondo Confprofessioni, “determinerà effetti negativi molto impattanti per tutti gli operatori del settore: professionisti, imprese, banche, intermediari finanziari, cittadini. Pur comprendendo e condividendo la necessità di salvaguardare i conti pubblici, la modifica del criterio di ripartizione delle spese del Superbonus in 10 anni, anche se a partire dalle spese sostenute dal 1 gennaio 2024, previsto come un obbligo anziché come mera facoltà, esteso anche alle spese del sismabonus e a quelle del bonus barriere architettoniche – si legge in un comunicato – lede i diritti acquisiti da cittadini, imprese e professionisti che hanno fatto affidamento su una legge dello Stato, e costringerà gli stessi, ad anno in corso, a modificare operazioni economiche molto impattanti sui propri bilanci e sui cash flow”.

Alessandrelli: tregua normativa

La vicepresidente di Confprofessioni, Claudia Alessandrelli, rivendica una “tregua normativa” e dice “non è possibile legiferare continuamente con conseguente modifica delle disposizioni che regolano le procedure, e per giunta con effetti retroattivi prima della entrata in vigore della disposizione normativa, si legge in una nota del gruppo di lavoro.” “La svolta impressa dal Governo con i provvedimenti di “chiusura” del Superbonus impone l’individuazione di una strategia alternativa per conseguire gli obiettivi della sostenibilità energetica del nostro patrimonio edilizio e di sostegno al settore dell’edilizia, al fine di recepire la cosiddetta Direttiva “Case green” – aggiunge Alessandrelli – che detta la ricetta delle tre “S”: semplificazione, sistematicità e stabilizzazione delle misure agevolative. Un obiettivo particolarmente sfidante per l’Italia posto che nel nostro Paese circa 1,8 milioni di edifici residenziali sul totale di 12 milioni rientrano tra gli edifici più energivori (con classe energetica G), 9 milioni di edifici residenziali ricadono in classe E, F e G, mentre il Superbonus 110% ha riguardato sino ad ora meno di 500 mila edifici.”

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