giovedì, 23 Gennaio, 2025
Società

Global Compact on Education: oltre la conoscenza

La società della conoscenza globale contaminata dalle reti neurali artificiali e dalle tecnologie emergenti come Chat-GPT nelle sue varie declinazioni, cambia lo scenario e muta la prospettiva del ruolo dell’education nel senso piu’ ampio del linguaggio, una metaformosi della quarta missione del sistema della conoscenza scientifica ed universitaria. Dico “quarta missione”, quella di intervenire tra input ed output nel superamento delle disuguaglianze sociali e della lotta alla povertà educativa. Fine ultimo è la pienaderinde realizzazione dello sviluppo umano integrale della persona.  L’Enciclica Laudato Si e la Fratelli Tutti di Papa Francesco ci consegnano quotidianamente idee, pensieri, riflessioni sulla “mistica che ci anima” rispetto al nostro impegno di persone dentro le cose che sorreggono il piano superiore dell’umanesimo contemporaneo. La lezione di Maritain che aleggia in questi testi, le sue parole sull’insegnamento,  rievocano una profonda riflessione: “Considerato in se stesso, l’insegnamento non è opera di contemplazione”.

E’ impegno, è l’umanesimo dell’impegno. In questa lineare “algebra sociale” si alza il grido del Global Compact on Education lanciato nel 2019 sempre dal Pontefice. Ogni tanto dimenticato. Un Patto Educativo Globale leva del dialogo tra i popoli e le generazioni dinanzi alle sfide dei conflitti, del cambiamento climatico e della transizione digitale. “Il Global Compact on Education (GCE) può essere paragonato a quelle piante che si rigenerano continuamente, come una foresta che cresce e si allarga sempre più” (Jose’ Tolentino de Mendonca).  Mettere al centro la persona, ascoltare le nuove generazioni, promuovere la donna, aprire all’accoglienza, rinnovare l’economia e la politica, custodire la casa comune, valorizzare la cultura, etc. sono solo alcuni dei punti da cui ripartire promossi dal Patto Globale Educativo. E’ stimolare le università, la ricerca ma anche la società civile, le parti sociali, il terzo settore, le istituzioni ad essere “unitamente” ed autenticamente civic university, open university ed anche engaged university. Maria Montessori ci ricorda che l’università, il sistema educativo e la società della conoscenza è il luogo in cui l’educazione superiore si basa su principi dell’autonomia, dell’autoapprendimento e della formazione attiva.

Questo nuovo scenario che vede l’avanzare della digitalizzazione della conoscenza ci interroga anche sui grandi temi etici e di governo dell’interfaccia mente digitale – intelligenza artificiale. E se un nuovo welfare plurimo sta già crescendo, un’altro sta per nascere, quello del “meta-walfare”, una dimensione generativa nel quale si avra’ necessità di una rinnovata società della conoscenza, una “meta-sapienza globale” interfaccia tra quello che conosciamo e quello che ancora non ci è noto oltre il muro degli algoritmi. “La governance glocale deve tradursi in reti innovative – human grids – di persone, saperi e dispositivi tecnologici per connettere in modo virtuoso partecipazione e stili di vita, gestione di bisogni e risorse ambientali, dignità umana e comunicazione”.  (Pierluigi Malavasi). Una sfida che sarà inevitabile nella ricerca di un patto globale per unire nella conoscenza le persone e sostenere la speranza in tutte le età, con il fine di promuovere la generatività sociale senza tempo e senza limiti in una rifondata alleanza per il progresso.

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