“Dal 2018 al 2022 sono stati 6.211 i reati ambientali accertati a Roma e ben 13.040 quelli nel Lazio. Questa regione si piazza al quinto posto in classifica dietro a Campania (23.037), Sicilia (16.579), Puglia (16.282) e Calabria (13.926)”. Questi principali dati, riferiti a 5 anni di criminalità ambientale, sono stati presentati da Legambiente in occasione della XXIX Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie celebrata lo scorso 21 marzo e portati, nel corso della Giornata, in primo piano al seminario “Lotta all’ecomafia: una sfida glocale. Dalla nuova direttiva europea sui crimini ambientali al caso Roma: le filiere dell’illegalità e le risposte indispensabili” organizzata, come ha dichiarato Enrico Fontana dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente “per onorare la memoria delle tante vittime delle mafie e per avere città libere dai crimini ambientali”.
Necessarie nuove normative stringenti
Legambiente sottolinea l’importanza di contrastare questa tendenza con politiche mirate. “Al nostro Paese chiediamo il massimo impegno nella lotta alla criminalità ambientale – afferma Enrico Fontana, sottolineando – che purtroppo non arresta la sua corsa come dimostrano ogni anno i dati del nostro report Ecomafia”. Un tema, oltre ai dati, che l’associazione ambientalista, nel corso del seminario, ha mostrato in risposta a questi continui attacchi, suggerendo di “mettere in campo maggiori attività di prevenzione e di controllo, nuove normative stringenti come i delitti contro le agromafie e la fauna che ancora faticano a vedere la luce e avvalersi della nuova direttiva europea sui crimini ambientali recependola in tempi brevi”. La nuova direttiva, approvata a fine febbraio dal Parlamento europeo, prevede “nuovi illeciti come l’ecocidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e l’impegno di facilitare l’accesso alla giustizia per le associazioni”.
Focus illeciti
Secondo i nuovi dati di Legambiente, elaborati sulla base di quelli delle forze dell’ordine e Capitanerie di porto, a Roma dal 2018 al 2022 sono state 5.820 le persone denunciate, 117 quelle arrestate e 3.030 i sequestri. In merito agli illeciti ambientali accertati nella Capitale, sempre negli ultimi cinque anni, al primo posto svettano i reati contro gli animali con 2.676 illeciti accertati, seguiti dagli illeciti nel ciclo dei rifiuti 1.634 e da quelli nel cemento con 1.171 reati accertati. Nel Lazio sono state 11.750 le persone denunciate, 202 le persone arrestate e 4.903 i sequestri. Inoltre, sono state riscontrate 3.723 le illegalità nel ciclo del cemento, facendo piazzare il Lazio al quinto posto in classifica dietro a Campania (7.360), Puglia (5.735), Calabria (5.001) e Sicilia (4.842). Il Lazio sale al terzo posto in elenco anche per i reati nel ciclo dei rifiuti con 3.361 reati dietro a Campania (8.461) e Puglia (3.775), mentre resta al quarto posto per illeciti contro gli animali che ammontano a 3.362, dietro a Sicilia (5.224 reati), Puglia (3.928) e Campania (3.497). Il Lazio risulta ancora al primo posto per furti d’arte che ammontano a ben 410, seguito da Campania (324) e Toscana (273).