Grazie alla preziosa collaborazione con l’Università di Trieste la campagna nazionale “Replant – Dona ossigeno al Pianeta”, promossa dalla Fondazione Marevivo, ha raggiunto un nuovo obiettivo. L’attività avviata nel mese di giugno del 2022 ha portato alla piantumazione nel Golfo di Trieste di 100 metri quadrati di Cymodocea nodosa, con circa 2mila talee di Posidonia oceanica piantate. La ‘nursery’ è in buono stato e viene regolarmente monitorata per valutare la crescita delle posidonie, il tasso di espansione e il livello di accrescimento di biodiversità del sito.
L’equivalente di 50 alberi
L’ambiente piantato nel Golfo di Trieste nel tempo svilupperà l’equivalente di ossigeno di cinquanta alberi. Le foreste marine sono preziose per la sopravvivenza umana. Esse assorbono una quantità di CO2 trentacinque volte maggiore rispetto alle foreste terrestri. Il mare produce più del 50% dell’ossigeno che gli esseri umani respirano. Una prateria marina di appena 2 metri quadrati, ad esempio, rilascia in media una quantità di ossigeno al giorno equivalente a quella prodotta da un albero adulto. La Fondazione Marevivo rammenta che “ogni trenta minuti si perde un’area di piante marine grande quanto un campo da calcio, a causa di attività umane, vedi la pesca a strascico e dei cambiamenti climatici. È cruciale proteggere e tutelare le praterie marine esistenti e sviluppare tecniche di piantumazione per ripopolare le zone danneggiate, proprio come si fa sulla terra”. Raffaella Giugni, responsabile relazioni istituzionali di Marevivo, ha spiegato: “La nostra campagna nasce da un’urgenza. Il ripristino degli ecosistemi marini degradati fa parte del PNRR ed è anche una delle priorità individuate dalle Nazioni Unite per il decennio del mare. È necessario impegnarsi per tutelare questo immenso patrimonio naturale, polmone della nostra vita sul Pianeta, oggi gravemente in pericolo”.
La piantumazione
Il processo di piantumazione ha attraversato diverse fasi. È stata prima effettuata un’indagine sul territorio per identificare i punti di prelievo delle piante e le aree ideali per il trapianto e l’attecchimento delle talee. In seguito, è stata fornita formazione agli operatori, quindi, il processo si è concluso con il trapianto delle Cymodocea nodosa (fanerogama marina endemica del Mediterraneo) e il relativo monitoraggio. Una volta effettuata la piantumazione, gli esperti di Marevivo hanno utilizzato gabbie protettive, in seguito rimosse, per evitare che i pesci erbivori della zona mangiassero le talee prima dell’attecchimento. L’intervento pilota, coordinato da Marevivo, rappresenta una significativa opportunità per testare la fattibilità di ripristino di queste praterie nel Nord Adriatico, anche in vista di interventi futuri più estesi, così come richiesto dalla Comunità Europea. La campagna Replant continuerà le sue attività di tutela delle praterie sommerse attraverso progetti di comunicazione, interventi di rimozione di reti da pesca e altri rifiuti dannosi. La Fondazione Marevivo continuerà a lavorare su progetti mirati di piantumazione per ripopolare le aree colpite.