martedì, 17 Dicembre, 2024
Economia

Von der Leyen affida a Super Mario il rapporto sulla competitività dell’Europa

Discorso sullo Stato dell’Unione

“L’Europa ora è verde, digitale e geopolitica, 300 giorni per finire il lavoro”. È l’orizzonte di tempo previsto da Ursula von der Leyen per la conclusione del suo mandato da presidente della Commissione europea. Ieri la leader dell’assemblea dell’Unione ha tenuto il suo ultimo discorso a Strasburgo con numerosi riferimenti al lavoro fatto, alle iniziative da portare a termine con una sorpresa italiana. “Ho chiesto a Mario Draghi, una delle grandi menti economiche europee, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”, rivela la Von der Leyen in uno dei passaggi del discorso sullo Stato dell’Unione fatto alla plenaria del Parlamento europeo.

Le priorità dell’Europa

L’intervento della Commissaria Ue è un esame accorato non solo sul piano delle alleanze politiche ma, soprattutto, sulle relazioni anche personali stabilite tra i leader e parlamentari dei Paesi dell’Unione per le numerose iniziative messe a segno. Fino ad un riferimento personale. “La fortuna, nella mia famiglia, di avere tre nipotini: prima non ero nonna”. Sui temi europei invece la von der Leyen ha tenuto
una vasta ricognizione di ciò che è stato realizzato e ciò che deve essere ancora fatto. Ad iniziare dal patto sui migranti che ora dagli accordi deve passare alla fase operativa.

Persone e protezione dei confini

“Quando siamo entrati in carica, sembrava che non ci fosse alcun compromesso possibile in vista”, ricorda la presidente Ue, “Ma con il Patto stiamo raggiungendo un nuovo equilibrio tra protezione dei confini e protezione delle persone, tra sovranità e solidarietà, tra sicurezza e umanità”. L’Ue, osserva, von der Leyen, “non è mai stata così vicino a concludere l’accordo sul Patto migrazioni e asilo”. “Ogni giorno vediamo che i conflitti, i cambiamenti climatici e l’instabilità spingono le persone a cercare rifugio altrove. Sono sempre stato convinta che la migrazione debba essere gestita. Occorre resistenza e un lavoro paziente”, sottolinea nella relazione al Parlamento europeo, “con i partner principali e ha bisogno di unità all’interno della nostra Unione. Questo è lo spirito del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo“.

Gli accordi con la Tunisia

“Abbiamo firmato”, ricorda la presidente Ue, “un partenariato con la Tunisia che porta vantaggi reciproci al di là della migrazione, dall’energia all’istruzione, dalle competenze alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi. Abbiamo rafforzato la protezione delle frontiere e le agenzie europee hanno approfondito la loro cooperazione con gli Stati membri. Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata”.

Concorrenza, l’invito a Draghi

Dagli accordi sui flussi migratori alle questioni economiche c’è un ruolo dell’Italia nelle decisioni dell’Unione. Con il richiamo di una presenza di primo piano quella di Mario Draghi che a sorpresa Ursula von der Leyen, coinvolge nei temi delle sfide di lavoro, inflazione e imprenditoria che, osserva, “arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi. Per questo ho chiesto a Mario Draghi, una delle grandi menti economiche europee, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea.
“Perché l’Europa farà ‘whatever it takes’, qualsiasi cosa serva, per mantenere il suo vantaggio competitivo”, ricorda citando la famosa frase di Draghi pronunciata nel giugno 2012, quando bisognava sostenere con tutti gli sforzi finanziari possibili imprese, lavoro e sviluppo.

No alla violenza sulle donne

Dalla tribuna del parlamento europeo Ursula van der Leyen lancia un appello per lo stop alla violenza sulle donne: “No, significa no”. “Mi piacerebbe”, dice la presidente della Commissione Europea, “che fissassimo nella legge il principio che ‘no vuol dire no’. Non ci può essere vera eguaglianza senza libertà dalla violenza”.

Il lavoro fatto dall’Unione

Nel discorso Von der Leyen rivendica l’aver portato a compimento numerose iniziative ma ci sono altre che attendono di arrivare a buon fine. “Grazie a questo Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari, abbiamo realizzato oltre il 90% delle linee guida politiche che ho presentato nel 2019. Insieme abbiamo dimostrato che, quando l’Europa è coraggiosa, fa le cose. E il nostro lavoro è lungi dall’essere terminato: quindi, stiamo uniti. Manteniamo gli impegni oggi e prepariamoci per domani”.

Gli impegni futuri

Nel corso della legislatura il presidente della Commissione ricorda che il Parlamento terminerà il suo mandato nel prossimo giugno. “Occorre”, afferma, “guadagnarsi la fiducia degli europei per affrontare le loro aspirazioni e ansie. E nei prossimi 300 giorni dobbiamo finire il lavoro che ci hanno affidato. Quando, nel 2019, mi sono presentata di fronte a voi con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. E questo prima che il mondo venisse sconvolto da una pandemia globale e da una brutale guerra sul suolo europeo. Ma guardate dove si trova l’Europa oggi. Abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica: sostenendo l’Ucraina, resistendo all’aggressione della Russia, rispondendo a una Cina assertiva e investendo in partenariati”.

Green Deal, mantenere la rotta

L’impegno chiesto ai parlamentari è quello di restare ambiziosi. “Ci atteniamo alla nostra strategia di crescita. E lotteremo sempre per avere una transizione equa e giusta”. “Ora”, osserva la presidente Ue, “abbiamo un Green Deal europeo che rappresenta il fulcro della nostra economia e un’ambizione senza pari. Abbiamo tracciato la strada per la transizione digitale e siamo diventati pionieri globali nei diritti online. Abbiamo lo storico Next Generation Eu, che combina 800 miliardi di euro di investimenti e riforme e crea posti di lavoro dignitosi, per oggi e per domani. Abbiamo posto le basi per un’Unione sanitaria, contribuendo a vaccinare un intero continente, e gran parte del mondo. Abbiamo iniziato a renderci più indipendenti in settori critici, come l’energia, i semiconduttori o le materie prime”.

Cambi climatici, gli impegni

Il Green Deal per la presidente Ue, “è la risposta alla chiamata della Storia. E quest’estate, la più calda di sempre in Europa, ce lo ha ricordato con forza. La Grecia e la Spagna sono state colpite da incendi devastanti. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati dagli eventi meteorologici estremi, dalla Slovenia alla Bulgaria, in tutta l’Unione. E’ la realtà di un pianeta in ebollizione. Il Green Deal è nato dalla necessità di proteggere il pianeta”. Con questo programma sottolinea von der Leyer, “siamo passati da un’agenda climatica ad un’agenda economica”.
Ora che “entriamo in una nuova fase del Green Deal, una cosa non cambierà mai: continueremo a sostenere l’industria europea nel corso di questa transizione”, promette la presidente Ue. “Dall’eolico all’acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici, la nostra ambizione è chiarissima: il futuro della nostra industria delle tecnologie pulite dev’essere Made in Europe”.

Agricoltura futuro strategico

Tra le proposte della Commissione Europea quello di “un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue, Sono e resto convinta che l’agricoltura e la protezione della natura possono convivere. Abbiamo bisogno di entrambe le cose”, evidenzia von der Leyen. “Colgo l’occasione per esprimere il mio apprezzamento per i nostri agricoltori, per ringraziarli per il cibo che ci forniscono ogni giorno”.

Occupazione, impegno Ue

La presidente della Commissione, rivendica il successo ottenuto sul piano dell’occupazione con Next Generation Eu, il piano per la ripresa post Covid e per la transizione verde e con l’ex misura ‘Sure’, che finanzia gli schemi nazionali a tutela dell’occupazione come la cassa integrazione. “Con Sure”, ricorda  nella riunione plenaria a Strasburgo, “abbiamo salvato 40 milioni di posti di lavoro: questa è l’economia sociale di mercato in azione. Possiamo esserne orgogliosi. E poi abbiamo immediatamente riavviato il motore della nostra economia, grazie a Next Generation Eu. E oggi vediamo i risultati: l’Europa è vicina alla piena occupazione. Invece di milioni di persone che cercano lavoro, oggi milioni di posti di lavoro cercano lavoratori”.

Il prossimo summit

Von der Leyen annuncia poi un nuovo summit europeo con le parti sociali sotto la presidenza belga, nella prima metà del 2024. “Sono passati quasi 40 anni da quando Jacques Delors ha riuniti a Val Duchesse un incontro che ha visto nascere il dialogo sociale europeo da allora, le parti sociali hanno dato forma all’Unione di oggi, assicurando progresso e prosperità per milioni di persone. Oggi ci dobbiamo focalizzare sulle sfide del mercato del lavoro, dalle competenze alle carenze di lavoratori, alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale”

L’esperienza di essere nonna

“La politica è sempre anche una cosa personale. Durante questo mandato, dal 2019, ho avuto la fortuna, nella mia famiglia, di avere tre nipotini: prima non ero nonna”, commenta infine Ursula van der Leyen, “l’esperienza di accogliere tre nuovi bimbi in questo mondo”, rivela, “cambia anche la visione, per il loro futuro. La mia prospettiva è molto limitata, ma se guardo a questi bambini, nel 2030 avranno l’età per andare a scuola, nel 2050 forse vorranno farsi una famiglia. E naturalmente mi chiedo: avranno anche loro un’estate, un autunno, un inverno e una primavera come quando noi eravamo bambini? Potranno avere una famiglia?”. “Per questo sono personalmente, profondamente impegnata per il Green Deal: perché so che è importante per la sopravvivenza, ma è anche fondamentale per la nostra prosperità. Possiamo farcela insieme, se restiamo uniti”.

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