domenica, 17 Novembre, 2024
Ambiente

Discariche abusive, in campo i geologi

La presenza di discariche abusive lungo tutto lo Stivale è uno scempio che il nostro Paese sta pagando a carissimo prezzo. Basti pensare che, dal 2014, abbiamo sborsato oltre 235 milioni di euro di multe all’Unione europea: in media 160 mila euro al giorno negli ultimi 4 anni. Il tutto a causa della presenza dei “siti fuorilegge”, alcuni dei quali contengono rifiuti pericolosi.

Se così stanno le cose non può non essere accolta positivamente il protocollo di collaborazione per la promozione della sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica nell’attività di bonifica delle discariche abusive localizzate sul territorio nazionale appena sottoscritto tra Consiglio Nazionale dei Geologi e Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive, generale Giuseppe Vadalà.

Il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Francesco Peduto ha ribadito la disponibilità ad avviare da parte dei geologi “un percorso valido e credibile con l’obiettivo di risanare le discariche non conformi e irregolari, nel rispetto della normativa europea e nazionale, e di restituire tali aree, riqualificate e bonificate, al territorio”.

Il generale Vadalà, dal canto suo, ha sottolineato con forza il fatto che occorre “fare sistema” e quindi è necessario associarsi, includere e coadiuvare le azioni con i massimi professionisti”, tra cui i geologi che svolgono un ruolo indispensabile nella coordinazione delle criticità ambientali, poiché hanno le capacità tecniche per poter leggere il territorio nel suo sviluppo morfologico e naturalistico”.

“Fare sistema – conclude l’alto ufficiale – è anche rendere l’Italia più unita e aiutarla verso una strategia vincente al fine di far emergere i soggetti, pubblici e privati, più onesti, con maggior professionalità e dotati di spirito di iniziativa: solo così possiamo rimuovere l’infrazione, migliorare il nostro tessuto sociale e rendere il nostro ambiente più sano per le generazioni future”.

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