Le questioni relative alle difficoltà di concedere i visti Schengen ai cittadini turchi non sono legate a un atteggiamento di ostilità nei confronti della Turchia, ma piuttosto attribuite alla carenza di personale nei consolati. È quanto sottolineato dalla Commissione Ue. I recenti problemi relativi ai visti Schengen hanno sollevato accuse secondo cui la Unione europea avrebbe cessato di concedere visti ai cittadini turchi e che alcune domande sarebbero state respinte a causa di un atteggiamento speciale nei confronti della Turchia. D’altra parte, Bruxelles ha riconosciuto ritardi nei visti Schengen, ma ha attribuito il problema a vari fattori, tra cui l’aumento della domanda. Ricordando che la valutazione e il rilascio dei visti Schengen sono responsabilità degli Stati membri su base individuale, la commissione ha sottolineato che il problema non è specifico della Turchia. Durante la pandemia di COVID-19, le restrizioni ai viaggi e il conseguente calo della domanda hanno portato a vincoli operativi e interruzioni in quasi tutti i consolati, secondo quanto sostenuto dalla Commissione UE. Ora, con la domanda di nuovo in aumento, questa situazione influisce sulle procedure per i visti. “Non si tratta di una questione isolata che riguarda esclusivamente la Turchia”, ha affermato la Commissione in una dichiarazione scritta, osservando che la questione è stata ampiamente discussa con gli Stati membri dopo la pandemia, la Commissione Ue ha affermato che i consolati devono rispettare le normative e compiere ogni sforzo per ripristinare le proprie capacità. La commissione sottolinea inoltre l’importanza cruciale di presentare le domande in modo corretto e tempestivo. Funzionari della Commissione e fonti diplomatiche hanno insistito sul fatto che la sospensione della concessione del visto ai cittadini turchi o il rifiuto delle domande in linea con un atteggiamento predeterminato non è un caso. D’altro canto, c’è stato un aumento significativo delle domande respinte a causa di motivi quali lo scopo del viaggio ritenuto non convincente, dubbi sul ritorno del richiedente in Turchia e documentazione incompleta o errata. Nel 2021, durante la pandemia in corso, la Turchia ha presentato 271.977 domande di visto Schengen. Di queste domande, il 16,9% è stato respinto. Il tasso di rifiuto medio complessivo è stato del 13,4%. L’anno scorso c’è stata un’impennata delle domande provenienti dalla Turchia, raggiungendo un totale di 778.409, di cui il 15,7% è stato rifiutato.