domenica, 22 Dicembre, 2024
Lavoro

Meloni: scelte coraggiose. Sindacati: risposte sbagliate

Dal Palazzo alla Piazza è sfida sul Primo maggio. Il Governo da Palazzo Chigi lancia il suo messaggio con un Consiglio dei ministri dedicato al lavoro, “Abbiamo liberato un tesoretto da 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti ed oggi lo destiniamo al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni”, sottolinea il premier Giorgia Meloni in un video a commento del Cdm Dalla piazza Mario Pagano di Potenza, invece Cgil, Cisl e Uil con i tre segretari generali: Pierpaolo Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini, rispondono alle decisioni dell’Esecutivo con una manifestazione dal titolo: “Fondata sul lavoro”, dedicata ai 75 anni della Costituzione. “Bisogna superare la precarietà, garantire la sicurezza, dare salari dignitosi e risposte ai giovani. Non basta un decreto”, dice  Bombardieri. Una prova di forza dei sindacati che vede tuttavia posizioni diverse tra i leader, con Cgil che pone un secco no ai provvedimenti del Governo, la Uil che salva qualcosa e la Cisl che attende di verificare in concreto le decisioni messe in campo.

Meloni, festeggiamo al lavoro

Le decisioni del Cdm non sono state commentate in una conferenza stampa, ma il presidente del Consiglio ha scelto la strada di un messaggio video. “Nel giorno della festa del lavoro,il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro”, puntualizza il Premier che calcola, “tagliamo il cuneo di 4 punti e questo si somma a quello che avevamo già fatto in legge di bilancio abbiamo un taglio di 6 punti percentuale per chi ha redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti per i redditi fino a 25000 euro. E’ una scelta di cui io vado profondamente fiera”.

Calderoni e Giorgetti: scelte vere

Al termine del Cdm invece è la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, che spiega le ragioni e le decisioni prese dal Governo, lanciando un richiamo ai sindacati.

“Bisogna commentare le norme dopo che sono state approvate perché fare commenti sulle bozze porta a fare valutazioni sbagliate: abbiamo voluto riorganizzare le causali di rinnovo e di proroga dei contratti a termine, affidandoci alla contrattazione collettiva. Mi stupisce che i sindacati possano essere preoccupati di questo”.

“Questo è un governo di legislatura i nostri non sono interventi spot, hanno una una visione”, commenta Calderone, “Abbiamo approvato il pacchetto lavoro. In una giornata dedicata al Governo e ai lavoratori, anche il Governo ha introdotto dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è l’introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l’assegno di inclusione”.

“Credo che sia intervento di ampio respiro, si tratta di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare”. L’entrata in vigore anche di ulteriori benefici per i lavoratori che hanno figli è quanto ricorda il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti

“Investiamo sui lavoratori e le famiglie”, osserva, “abbassiamo le tasse fino a 7 punti per i redditi più bassi: è un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere”.  “Continuiamo sulla strada responsabile della crescita concentrandoci sulle emergenze sociali”, fa presente Giorgetti, che elenca le novità varate dal Decreto lavoro, “con interventi che prevedono, in particolare, il taglio di ulteriori 4 punti del cuneo fiscale e contributivo e fringe benefit esentasse fino a 3 mila euro per i dipendenti con figli”.

I sindacati a Potenza

I riflettori invece si sono accesi sui leader sindacali a Potenza dove hanno reso omaggio alla Carta costituzionale, rilanciando l’attualità dei suoi principi e valori. “Nella Costituzione”, sottolineano Cgil, Cisl e Uil dal palco di Potenza, “il lavoro viene riconosciuto come il primo principio fondamentale della Repubblica italiana, un diritto personale e un dovere sociale che deve essere garantito e valorizzato”.

Bombardieri, Landini, Sbarra

“Siamo qui per ricordare che la Costituzione all’articolo uno dice che ‘l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro’. Lavoro che deve essere stabile e dignitoso. Le risposte sono sbagliate”, contesta il leader della Uil, “c’è troppa precarietà e poca sicurezza”, aggiunge sottolineando che è “positivo il nuovo taglio del cuneo, ma è temporaneo”.

Potenza è stata scelta, spiegano i sindacati, “come città simbolo della difficile situazione del meridione”. Accuse di sola propaganda del Governo, arrivano segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “Il governo sta mettendo delle toppe, ma serve una strategia. Non si può andare avanti a colpi di propaganda. Oggi è il momento di rilanciare con forza la mobilitazione. Le ragioni ci sono tutte e rimangono. Bisogna cambiare le politiche economiche e sociali che sono sbagliate”, sostiene Landini, “il decreto sul lavoro allarga la precarietà, liberalizza i contratti a termine e aumenta i voucher, fa cassa sul Reddito. Non è quello che serve al nostro Paese e non è il metodo per affrontarlo”, aggiunge. Sul cuneo va “nella direzione richiesta ma è una tantum”. “Su 365 giorni dell’anno, il governo doveva convocare il Consiglio dei ministri proprio oggi? Oggi è la festa del lavoro, non è la festa del governo. Rivendico il valore di questa giornata. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell’anno, non solo il primo maggio”. Toni più dialoganti quelli proposti da Luigi Sbarra segretario Cisl: “L’incontro per noi è stato utile e importante, un’inversione di tendenza”, ma l’intervento sul cuneo fiscale “va rafforzato e reso strutturale”. per il resto, “il giudizio è sospeso, in attesa di conoscere i testi ufficiale”.

Arriva l’ondata di scioperi

La risposta del sindacato al Governo e alle Associazioni datoriali non si fermerà comunque ai comizi in piazza. “Restano in campo le iniziative e le ragioni delle giornate di mobilitazione”, conferma Maurizio Landini “il 6 a Bologna, il 13 a Milano e il 20 a Napoli”.

Da ieri comunque si sono registrati disagi su tutto il territorio nazionale per lo sciopero dei lavoratori del settore ferroviario, indetto dalle sigle: Usi Cit, alla quale si è unita la sigla Usi Lel. Blocco scattato, domenica 30 aprile e terminato ieri alle 21 stasera. Oggi, invece, a Milano sono previste agitazioni da parte dei lavoratori ATM, con il sindacato Confail Faisa che ha proclamato uno sciopero dei trasporti pubblici locali a livello nazionale. Mercoledì 3 maggio, sarà la volta del personale Enav addetto al centro di controllo dell’area di Roma: l’astensione è prevista per 4 ore, dalle 13 alle 17. Sono perciò previsti possibili disagi per gli scali della Capitale. Sempre il 3 maggio è previsto uno sciopero nazionale del personale navigante di cabina di Air Dolomiti di 4 ore, indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Il 5 maggio è prevista un’agitazione territoriale per l’intera giornata che riguarda il personale di movimento e tecnico metropolitana della società Gtt di Torino. Ancora il  12 maggio sono previsti 3 diversi scioperi locali: il primo riguarda parte del personale Autoguidovie della regione Lombardia, che incrocerà le braccia per 24 ore; il secondo riguarda il personale della società Busitalia regione Umbria per tutta la giornata, mentre il terzo sarà di per 4 ore (dalle 17 alle 21) della società autolinee toscane di Firenze e di Livorno. Il 14 maggio incrociano le braccia il personale della Società Italo Ntv, un’operazione a livello nazionale che si svolgerà per 8 ore, dalle 9:01 alle 16:59. Il 15 maggio è previsto uno stop lavorativo per l’intera giornata del personale della Società Segesta autolinee Palermo. Venerdì 19 maggio, l’agitazione riguarderà il personale di condotta di Air Dolomiti, che per 24 ore incrocerà le braccia, e quello di Volotea, che si asterrà dal lavoro dalle 13 alle 17.

Il 26 maggio, venerdì nero

Si preannuncia un vero e proprio venerdì nero quello in arrivo il prossimo 26 maggio. Usb – Unione sindacati di base – ha proclamato uno sciopero generale in tutta Italia per ogni settore lavorativo, a eccezione di quello aereo. L’agitazione è stata confermata sul sito del Ministero dei Trasporti. Dal 5 al 31 maggio anche i lavoratori della televisione saranno coinvolti nello sciopero: la Slc Cgil – il settore dei lavoratori della comunicazione della Cgil – ha annunciato un periodo di “blocco delle prestazioni accessorie e/o complementari” dei lavoratori Rai dal 5 al 31 maggio e una giornata di sciopero generale sempre per il 26 maggio prossimo.

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