Quando si parla di fauna selvatica, soprattutto dopo le ultime vicende di cronaca, gli animi si surriscaldano e si assiste ad un immediato schiarimento di fronti tra chi è pro e chi è contro la loro salvaguardia. Io credo invece che ci sia un errore di fondo grave in questa visione, che porta in seno un pregiudizio di divisione che andrebbe superato, perché la prospettiva in cui dovremmo porci è univoca: siamo tutti terrestri e, come tali, tutti aventi diritto alla vita e all’abitare questa nostra terra. Per questo trovo lodevole e necessaria l’iniziativa di un’alleanza animalista, nei termini di cooperazione e incidenza sulle decisioni istituzionali e sull’educazione dei cittadini, per un cambio di sguardo che ponga l’essere umano in uno stato di responsabilità e cura di un pianeta di cui è ospite tanto quanto gli animali.
La logica della separazione, che partorisce solo un aborto chiamato violenza, non potrà mai né risolvere i problemi, né determinare l’armonia necessaria non solo a uomini e animali, ma alla sopravvivenza stessa del pianeta terra. Non è possibile, proprio in Italia, prima nazione al mondo ad abolire la pena di morte, ricorrere alla morte per tutelare la vita. Se noi esseri umani ci ergiamo a specie suprema che legifera e decide, allora è obbligatorio dimostrare la capacità di tutelare e risolvere i problemi di gestione pacifica con tutte le specie. Dal canto mio reputo una tragedia equanime la morte di un animale e la morte di un essere umano, perché penso che abbiano entrambi diritto alla vita; il compito di chi governa è difendere e valorizzare questi diritti. La morte non è una soluzione accettabile in una società civile.
Proprio per tale ragione Alleanza Animalista nasce dall’esigenza di creare un coordinamento tra tutte le associazioni e tutte le realtà di volontariato che ogni giorno si battono per i diritti degli animali e dell’ambiente. Proprio per questo Alleanza Animalista tiene oggi a Roma, alle ore 14, la sua prima manifestazione. Oggetto di questo primo evento è la modifica della legge 157/1992; la legge di bilancio (commi 447, 448, 449) ha infatti modificato gli articoli 19 e 19-ter allo scopo, secondo il legislatore, di rendere il controllo della fauna selvatica più efficace. I provvedimenti regionali di controllo, sempre per effetto delle modifiche legislative, saranno attuabili anche nelle aree protette, nelle aree urbane, nonché nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto.
Se il controllo ordinario – che nella nuova formulazione dell’articolo 19 non è più “di norma” praticato “con metodi ecologici” – si rivela inefficace, le regioni possono autorizzare appositi piani di controllo numerico, mediante abbattimento o cattura, che non costituiscono, sempre ad avviso del legislatore, attivita’ venatoria. Mentre nel concreto lo è perché vengono ampliate le categorie di soggetti che possono operare, in quanto si potranno coinvolgere i cacciatori.
Quindi di fatto con questa modifica si assiste ad una vera e propria liberalizzazione delle caccia che viene estesa in tutti i periodi dell’anno senza soluzione di continuità. Anche la tutela dell’incolumità pubblica è assolutamente pretestuosa: secondo i dati raccolti dall’Associazione Vittime della Caccia, durante la scorsa stagione venatoria 2021-2022 vi sono state 72 vittime in incidenti di caccia, fra cui 12 morti fra i cacciatori e 23 non cacciatori feriti. Alleanza Animalista si oppone a queste modifiche e ne chiede l’annullamento, mediante il ripristino di maggiori garanzie sia a tutela della fauna selvatica e dell’ambiente, sia a tutela degli stessi cittadini la cui incolumità è invece minata dalla presenza incontrollata di soggetti armati sui quali siamo certi non verrà effettuato nessun controllo da parte degli organi preposti e che di sicuro comporterà ulteriori incidenti a danno dei cittadini.