“La lotta per proteggere l’ambiente non può passare per l’aumento delle tasse a carico dei pescatori”. Le iniziative del Governo sul clima che penalizzano economicamente le marinerie non piacciono ad Alleanza Cooperative, (sigla che riunisce tutte le associazioni e cooperative della pesca) che nel sottolineare il diniego a nuove tasse ricorda che “la pesca non è attività dannosa”, scandendo lo slogan: “No ad aumento delle tasse”.
La cooperazione scrive l’Alleanza ai Ministri Bellanova e Costa “per scongiurare revisione sussidi settore”. Per l’Associazione delle Cooperative, non è solo una questione di incentivi ma è in gioco il ruolo “culturale” delle marinerie e non ci stanno a passare per inquinatori, che osservano il controsenso: “Da sentinelle dei mari a professionisti potenzialmente dannosi da un punto di vista ambientale”.
Il no a nuove tasse è presto spiegato. “La pesca professionale rischia di finire stritolata”, sottolinea in modo perentorio Alleanza Cooperative “dalle misure indicate nel catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli previsti dallo schema di decreto legge sul clima, con misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria”. Un passaggio burocratico che suona doppiamente negativo per l’Alleanza che scrive una accorato appello ai ministri Teresa Bellanova e Sergio Costa per chiedere l’eliminazione della pesca dal novero delle attività ambientalmente dannose, sottolineando invece la necessità di misure che sappiano fornire al settore spunti per un rilancio dal punto di vista sociale, in termini di tutele del lavoro, ed economico, con misure per la competitività. “Quella che stiamo vivendo negli ultimi anni è la pesca più ‘green’ di sempre”, scrive l’Alleanza delle cooperative italiane pesca, che ricorda come ci sia un impegno diretto e proficuo dei pescatori nel rispettare l’ambiente, “La sensibilità delle nuove generazioni, le norme nazionali e comunitarie incentrate sulla sostenibilità e sulla tutela dei mari delle risorse ittiche, il coinvolgimento dei pescatori chiamati a ripulire i mari dalla plastica, dimostrano come la pesca sia al fianco dell’ambiente”.
A preoccupare il settore è la proposta contenuta all’articolo 13 che prevede riduzioni dei sussidi ambientalmente dannosi. Per la pesca si tratta di misure a sostegno del reddito, come l’indennità giornaliera di 30 euro per i lavoratori costretti all’inattività durante il periodo obbligatorio di fermo pesca, e il regime di tassazione che se venisse toccato porterebbe ad un aumento delle tasse per le imprese. Due misure che sono vitali per un settore che da anni è in difficoltà economiche, dovendo lottare con due avversità: il drastico calo di prodotti nei mari e l’arrivo sui mercati italiani di prodotti stranieri. “Quelle che si vogliono colpire sono misure essenziali per l’esistenza del settore”, ricorda infine l’Alleanza delle cooperative italiane pesca, “Capi saldi imprescindibili per garantire la sopravvivenza delle attività, mantenere i livelli occupazionali e consentire una sostenibilità sociale, economica e ambientale. La lotta per proteggere l’ambiente non può passare per l’aumento delle tasse a carico dei pescatori”.