I fondi del PNRR per la mobilità elettrica, pari a oltre 700 milioni di euro, rischiano di diventare inutilizzabili senza un rapido intervento del governo sulle misure attuative. I criteri e le modalità per l’impiego delle risorse, infatti, risultano per diversi aspetti inapplicabili nella pratica, mettendo a rischio l’obiettivo di installare con i finanziamenti Ue oltre 21.000 nuovi punti di ricarica per i veicoli elettrici (di cui almeno 7.500 lungo le strade extraurbane e 13.755 in città). È quanto emerge dalla nota di Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica.
“L’Italia rischia di perdere un’occasione irripetibile”, sottolinea il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, spiegando che “la somma a disposizione contribuirebbe a realizzare nella Penisola una rete di ricarica ad alta potenza tra le più capillari d’Europa, alimentando lo sviluppo di nuove filiere nazionali e la creazione di posti di lavoro”. “Il tempo a disposizione per intervenire è poco ma l’esecutivo ha tutti gli strumenti e le competenze per risolvere il problema e garantire un utilizzo efficace delle risorse messe a disposizione dalla Commissione Ue. Un’opportunità simile ha riflessi economici positivi sull’intero Sistema Paese oltre a poter dare un deciso impulso alla mobilità a zero emissioni”, aggiunge.