Il Progetto di Cooperazione “Intesa” finanziato dalla Unione europea, con una dotazione di 700.000 dinari, consentirà al Governo tunisino di incentivare il settore agricolo rafforzando la produzione e stimolando la coltivazione di prodotti alimentari privi di residui da metalli pesanti. Nella recente conferenza su “Le sfide dell’agricoltura sostenibile nel Mediterraneo attraverso il progetto Intesa”, tenutasi nei giorni scorsi a Tunisi, il consigliere del presidente dell’Utap e coordinatore del progetto Bayrem Hamada, ha sottolineato che il progetto Intesa (Innovazione nelle tecnologie a sostegno dello sviluppo sostenibile dell’agroindustria) mira a sostenere pratiche alternative nel settore con l’obiettivo di favorire un’agricoltura sostenibile e innovativa nonostante la crescita demografica e la scarsità delle risorse idriche causata dai cambiamenti climatici.
Il direttore dell’Unione regionale dell’agricoltura e della pesca di Nabeul ed esperto di colture idroponiche, Slim Zouari, ha sottolineato la necessità di adottare le colture fuori terra nelle aree urbane e non solo nelle aree agricole, in modo che il cittadino possa coprire parte del suo fabbisogno di ortaggi e frutta, utilizzando piccole superfici. Le colture tradizionali utilizzano 400 kg di acqua per produrre un kg di verdure, mentre le colture fuori terra utilizzano solo il 20% di questa quantità in acqua per produrre la stessa quantità di verdure, il che favorisce l’adattamento ai cambiamenti climatici nell’ambito del progetto Intesa che continuerà fino a giugno 2023, sono stati condotti diversi esperimenti di produzione di pomodori e verdure fuori terra nell’Italia meridionale e in Tunisia, tra cui un progetto pilota nel governatorato di La Manouba, Tunisi e Sfax.