Nei giorni scorsi è stato presentato il cosiddetto “Libro blu”, che fa il bilancio annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dal quale emergono i soddisfacenti risultati conseguiti nel 2021
Il contributo offerto al gettito dello Stato è derivato da 30,52 miliardi dall’energia, 14,41 dai tabacchi, 1,42 dagli alcolici, 8,41 dai giochi. Proprio in questo settore hanno giocato – è il termine giusto – positivamente le sinergie tra Monopoli, Governo, in particolare con chi al MEF ha gestito la delega ai giochi, e, per quanto riguarda, il contrasto all’illegalità, al riciclaggio ed alla criminalità organizzata, la Guardia di Finanza.
Efficienza, velocità ed innovazione hanno consentito, ad esempio, le proroghe delle concessioni senza le quali il settore del gioco pubblico sarebbe collassato; per il contrasto dell’illegalità ha funzionato bene la collaborazione tra G.d.F. e l’utilizzo dei server dell’Agenzia del Gioco: modelli statistici ed analisi quantitative sono oggi in grado di segnalare tutte le anomalie e di sapere se le varie “macchinette” o le sale gioco siano o no regolari e collegate con i sistemi centrali tipo Sogei.
Con le nuove tecnologie a disposizione attualmente, oltretutto, si potrebbero affrontare tutte le problematiche attinenti alla ludopatia ed alla disponibilità finanziaria del giocatore consumatore.
In linea generale, poi basterebbe ricordare che anche nelle conclusioni dei lavori della “Commissione di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico”, come ha ricordato il suo Presidente Mauro Maria Marino, si sottolinea la fondamentale validità del sistema italiano, con la sua riserva statale, le forme di concessione e autorizzazione, le licenze di pubblica sicurezza e la disciplina dei vari aspetti del gioco… e la Commissione ha rilevato e sottolineato anche come la cooperazione interistituzionale e lo scambio di informazioni tra i soggetti pubblici costituisca una base imprescindibile per il contrasto al gioco illegale, ma anche uno strumento per individuare e soccorrere i cittadini incorsi nel disturbo della dipendenza da gioco d’azzardo. La relazione, approvata all’unanimità dai parlamentari di tutti gli schieramenti, pertanto, non si limita a delineare un quadro dell’esistente, finalmente esaustivo e non frammentato, ma prova a dare anche risposte e ad avanzare proposte in funzione di quanto emerso nel corso dei lavori della Commissione stessa in virtù della necessità, non più derogabile, di una riforma complessiva della materia in oggetto, sulla base di dati condivisi, di un quadro più nitido e di una visione più articolata, che consentano di porre mano alle anomalie del sistema” – ha concluso il Sen. Marino -. “Tale modifica normativa potrà rappresentare la base per la tutela della legalità, segnatamente per gli apparati dello Stato preposti al suo conseguimento, nel loro operare tanto nella fase preventiva del controllo del territorio e della rete internet, quanto nella fase repressiva e punitiva”.
Tutto ciò è stato possibile – ed i risultati presentati lo dimostrano – perché si è riuscito e sarà possibile continuare a fare squadra a livello istituzionale con i rappresentanti del governo, che già hanno seguito con scrupolo, competenza e sensibilità tutta la filiera del settore, con la Guardia di Finanza, il cui apporto è sempre risultato prezioso nel contrasto all’illegalità e nel recupero di ingenti somme sottratte all’Erario e con il contributo della Magistratura che ha assicurato alla giustizia criminalità organizzata e colletti bianchi.
Proprio per questo è parso incomprensibile ed inopportuno che alla presentazione del “Libro blu” non fosse presente alcun loro esponente a differenza degli anni scorsi.