Secondo le dichiarazioni del Governo le riforme messe in atto in tema di importazioni mirano a contenere l’emorragia valutaria, causata dal deficit commerciale con alcuni paesi come la Cina e la Turchia, ma anche in parte a rilanciare la produzione nazionale. Il Ministero del Commercio ha proceduto a predisporre un pacchetto di misure, che sostanzialmente impongono un controllo preliminare più stringente alle operazioni di importazione, creando sostanzialmente un dossier dell’importatore, che configura una sorta di registro degli importatori della Tunisia. La decisione riguarda prettamente l’importazione di diverse categorie di beni di consumo, materiali plastici e per edilizia e agroalimentare. Al momento le forniture destinate al settore pubblico sono esentate. Questo negli intenti del Governo che mira a tutelare in primis i consumatori. Una decisione che è stata controversa e che ha suscitato immediate reazioni del primo partner economico della Tunisia, l’Unione europea.
In questo contesto la Commissione europea (CE) ha rapidamente inviato una lettera al Dipartimento del Commercio esprimendo preoccupazione per le misure di restrizione delle importazioni annunciate e entrate in vigore il 17 ottobre. In questa lettera, la Commissione europea ha detto di essere consapevole delle difficoltà economiche che la Tunisia sta attraversando, sottolineando la necessità di evitare “qualsiasi misura tale da limitare gli scambi per perseguire obiettivi economici”. La CE ha sottolineato che il sistema di controllo tecnico all’importazione è complesso e poco trasparente, che non sembra basato su un’analisi dei rischi e rappresenta un’importante barriera all’ingresso, aggiungendo che l’introduzione di un controllo pre-importazione non farà che peggiorare la situazione. “L’UE osserva inoltre con rammarico che la Tunisia in questa fase non ha notificato all’OMC né la trasparenza delle sue misure doganali né i punti di contatto per la cooperazione doganale nell’ambito dell’accordo per la facilitazione degli scambi. Ciò non aiuta la buona gestione degli scambi con l’UE e gli altri membri dell’OMC, né l’integrazione della Tunisia nelle catene del valore”, afferma la UE. (ITALPRESS).