C’è l’inceneritore politico, che incendia il Governo Draghi, perché non vuole il termovalorizzatore di Roma. C’è l’inceneritore mascalzone che getta mozziconi di sigaretta e manda in fumo ettari di parchi della Capitale. C’è l’inceneritore legato alla mafia dei rifiuti che vede sfumare tra qualche anno il business della “monnezza” e dà fuoco a discariche, cumuli di sacchetti e sfasciacarrozze.
L’unico inceneritore che serve lo vedremo forse fra 4 anni… Nel frattempo Roma brucerà. Di rabbia.