In Italia almeno 30mila imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività sono oggi a elevato rischio usura: lo rileva una stima dell’ufficio studi Confcommercio. Nel paese l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari al 6,3%.
In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 8,7 miliardi di euro, quello nella ristorazione pesa per 4,8 miliardi, la contraffazione per 4,1 miliardi, il taccheggio per 4,3 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6 miliardi e i costi per la cybercriminalità a 2,8 miliardi. (ITALPRESS).