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Giochi e scommesse, meglio legali. Prevenire la ludopatia

martedì, 1 Marzo 2022
1 minuto di lettura

La complessità del tema dei giochi e delle scommesse legali, la possibilità di prevenire e contrastare fenomeni patologici, insieme al ruolo che il consumatore assume in tutte le vicende legate al gioco, sono state al centro di uno stimolante confronto presso il CNEL, in occasione del Convegno organizzato dall’associazione Konsumer Italia dal titolo “Giochi e scommesse in Italia, la multidisciplinarietà normativa, il ruolo del consumatore e le prospettive di innovazione digitale”.

Il fenomeno del gioco in Italia

Secondo i dati dell’Osservatorio Gioco d’azzardo 2021 pubblicato da Nomisma, nel 2020 il 42% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha fatto giochi d’azzardo o di fortuna, sviluppando nel 9% dei casi pratiche di gioco problematiche, con ripercussioni negative sulla sfera socio-emotiva e relazionale. È stato invece il 25% degli over 65 a giocare d’azzardo negli ultimi 12 mesi.

Nel 2021 il volume complessivo di gioco ha raggiunto gli 88,38 miliardi di euro, il 17,3% in meno rispetto al 2018.Le vincite ammontano a 75,36 miliardi di euro, e nelle casse dello Stato sono andati 7,24 miliardi.

Gli interventi dei relatori

Molto probabilmente questa è la strada per iniziare un percorso insieme che porti alla soluzione del fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Per tutelare il consumatore bisogna sedersi e parlare con chi opera nel mondo del gioco, con le società, quello è il giusto modello di crescita, dove ognuno porta la propria esperienzaha dichiarato il Presidente di Konsumer Italia Fabrizio Premuti. “Io non conosco attività umana lavorativa che non punti anche all’utile, che si può perseguire in tanti modi. In Italia il gioco legale c’è perché è riconosciuto dalla legge, quindi dobbiamo discuterci. Se esiste un problema di ludopatia bisogna fare tanta prevenzione, ma va fatta assieme a chi lavora in questo settore”.

Secondo il Professor Cristiano Iurilli dell’Università di Tor VergataLe linee di ragionamento da portare avanti sono tre: considerare il gioco un’attività legittima e piacevole, ricercare un giusto equilibrio fra esigenze regolamentari e libertà di scelta dei giocatori, assicurando un delicato equilibrio di relazioni e cooperazioni fra regolatore e mondo dei concessionari. In questa interrelazione di soggetti e discipline per me non è tanto importante l’azzardo, ma il disturbo da gioco patologico correlato; l’azzardo viene dopo, rispetto alla creazione di un sistema idoneo per saper intercettare, prevenire, monitorare ed eventualmente curare fenomeni patologico

Anche per la Vicepresidente dell’Osservatorio Imprese e Consumatori Raffaella GrisafiNon abbiamo colto la complessità del tema del gioco e della scommessa, essendo stati adottati meccanismi che non hanno favorito l’emersione del settore a livello legale e allo stesso tempo non ci hanno dato la possibilità di cogliere scenari che potrebbero aiutarci a valorizzare delle opportunità per la tutela del consumatore”.

Un fenomeno articolato e complesso dunque che necessita, inevitabilmente, di una conoscenza approfondita e interdisciplinare.

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