Circa il 95% degli atleti presenti a PECHINO è stato sottoposto a test antidoping almeno una volta prima dei Giochi dove si prevede di raccogliere circa 2.900 campioni di urine e sangue, fra gare e controlli fuori dalle competizioni.
In occasione della 139esima sessione del Cio, la Wada e la International Testing Agency (ITA) hanno presentato l’ampio programma di controlli messo in atto prima dell’Olimpiade invernale di PECHINO, avviato lo scorso settembre. La ITA gestirà i test anche durante i Giochi mentre della parte sanzionatoria se ne occuperà la divisione ad hoc del Tas, il Tribunale arbitrale.
Quella cinese sarà anche la prima Olimpiade in cui saranno ufficialmente adottati i test Dbs, tecnica che permette di raccogliere il sangue su un’apposita card mediante una puntura sul polpastrello. “Rappresenta un entusiasmante sviluppo per l’antidoping – ha commentato il presidente della Wada, Witold Bank – Comporta diversi vantaggi rispetto alle pratiche tradizionali e sarà un importante complemento ai metodi assodati di raccolta dei campioni. Faciliterà il lavoro di chi deve effettuare i controlli e sarà una pratica meno invasiva per gli atleti”.