Dal “MANIFESTO 2017” dello Spazialismo dell’Anima
“Proviamo ad immaginare di vedere sulla tela due scansioni sovrapposte: una è la stesura del colore, piatta, l’altra è la disposizione dei cristalli, in rilievo. Non sempre coincidono. Infatti, la stesura del colore attiene alla dimensione umana del tema dell’opera, mentre la disposizione dei cristalli attiene alla sua dimensione spirituale. Insieme, esse ci introducono all’interpretazione completa dell’opera, come significanti di un significato, che è il contenuto concettuale dell’opera, di natura assolutamente trascendente.
È questa la novità dello Spazialismo dell’Anima, cioè la dimensione trascendente dell’opera.”
Presentazione dell’opera “L’Amor che move il sole e l’altre stelle” (X Canto del Paradiso, dalla Commedia di Dante)
Quest’opera riassume il senso, per me, dell’amore, che coniuga sempre e indissolubilmente l’Amore di Dio con le relazioni umane, d’amore e sentimentali. È sempre così.
Illuminante esempio in questo senso è il Cantico dei Cantici, un cantico bellissimo che è stato inserito come libro nella Bibbia, ma esisteva già come cantico d’amore fra “lo Sposo” e “la Sposa”. In questo amore la Chiesa ha visto sempre l’unione indissolubile di Cristo con la Chiesa, quindi anche nel Cantico dei Cantici (che potrebbe essere un ulteriore sottotitolo di quest’opera) c’è una unione, una commistione di amore umano e Amore divino, che sono embricati, e non si può scindere l’uno dall’altro.
In un’icona bizantina, che raffigura la Santissima Trinità, in slavo antico è scritto: “Ho conosciuto il Padre dalle Sacre Scritture, il Figlio dalla lunga frequentazione con l’uomo, lo Spirito Santo dalla storia della mia vita”. In effetti, lo Spirito Santo muove tutto, muove la Vita.
Quest’opera fa parte del primo periodo, cioè il primo momento e la prima produzione dello Spazialismo dell’Anima. È tra le opere presentate nella Mostra-Manifesto in Vaticano, il giorno della Candelora del 2017. Successivamente è stata esposta a Parigi presso la Galerie Mona Lisa, nella zona di antiquari e gallerie della “Rive Gauche”.
Spiegazione dell’opera
Il titolo di quest’opera è “L’Amor che move il sole e l’altre stelle”… perché, è vero ciò che scrive Dante, l’Amore muove tutto. Il sottotitolo è “Spirito Santo”, che è l’Amore.
Il movimento del colore rosso, nei due rossi centrali differenti, esprime due tipi di amore: l’amore umano (il rosso lacca), e l’Amore divino, cioè lo Spirito Santo (il rosso rubino). Sembrano, questi, due fuochi indipendenti, perché il vortice fa “girare” differentemente i cristalli; invece, sono strettamente embricati, sono tutt’uno, li accomuna un unico vortice, perché l’amore umano non può esistere senza l’Amore divino, cioè l’amore non è mai soltanto umano, se no è un altro sentimento o è un insieme di altri sentimenti.
L’amore umano e l’Amore divino, insieme, sono immersi in un altro rosso, un terzo rosso, che è l’Amore di Dio, che non si può, neanch’esso, scindere dallo Spirito Santo e dall’amore Umano, perché è Esso stesso Dio e, insieme, sono Tutt’Uno nella Trinità.