Un sostegno leale e fattivo al premier Draghi. Una visione del futuro pragmatica e realistica che faccia delle riforme l’obiettivo principale dell’azione di Governo. Per il senatore leghista Paolo Ripamonti l’Italia può ripartire, ma è necessario dare sostegno a chi è in difficoltà, nel contempo con Draghi sarà possibile innescare la crescita economica e il rilancio del lavoro. Per Ripamonti la garanzia di riuscita è nella delegazione di ministri, sottosegretari e parlamentari della Lega. “Siamo una squadra che si distingue per competenza e rappresentatività”.
Senatore Paolo Ripamonti, ha avuto un record di consensi elettorali ed è esponente di primo piano della Lega. Quali sono le potenzialità del governo Draghi?
“Le potenzialità del presidente Draghi sono molteplici. Prima di tutto la sua credibilità a livello internazionale. Una credibilità costruita anche attorno alla capacità di problem solving anche nelle situazioni più complesse, come ha dimostrato con l’intervento immediato sul tema del programma vaccinale affidando al generale Francesco Figliuolo, comandante logistico dell’Esercito, la struttura commissariale per l’emergenza. Intervento che sottolinea come il premier abbia un’idea chiara delle priorità del Paese. Inoltre, sono sicuro che gli interventi nei settori più in sofferenza saranno investimenti e non assistenzialismo. Per noi serve un cambio di paradigma: soldi per lo sviluppo delle imprese affinché si possa generare occupazione”.
La Lega come farà pesare il suo ruolo politico ed elettorale?
Faremo ciò che abbiamo sempre fatto, governare nel migliore dei modi per dare il nostro contributo per tornare prima possibile alla normalità. Come lo facciamo ogni giorno nelle regioni in cui governiamo, così lo faremo anche col premier Draghi. La lista dei nostri ministri, vice ministri e sottosegretari si distingue per competenza e rappresentatività. Il nostro obiettivo è quello di risolvere i problemi dei cittadini che sono esasperati dalla condizione sanitaria, economica e sociale del nostro Paese.
Lei è impegnato nel settore delle politiche industriali. Quali sono le priorità per il rilancio del Paese?
Le politiche industriali, oggi più che mai, sono il cardine della situazione economica. La vera sfida è il salvataggio di quelle imprese che sono in sofferenza a causa della pandemia sanitaria. Sono contento di poter rivendicare che sulle aree di crisi complessa istituite nel Paese, compresa quella della mia Savona, i fondi sono stati implementati per consentire l’ampliamento del numero di progetti da sviluppare sul territorio. Un’equazione che porta dritta all’aumento dei posti di lavoro. Col ministro Giorgetti al Mise il Paese si trova in buone mani. L’Italia deve ripartire e può farlo solo attraverso investimenti corretti.
Come Lei sa, si discute di riforma degli ammortizzatori sociali: quale è la sua proposta? Come possono essere aiutati imprese e lavoratori?
“In questo preciso momento rimettere in moto la macchina dell’economia italiana è la cosa più complicata. Gli ammortizzatori sociali rimangono uno strumento importante per la salvaguardia del livello occupazionale, ma è evidente che non può durare per sempre. La sfida oggi è proprio questa, trovare gli strumenti adeguati per la competitività e la capacità di fare investimenti delle nostre imprese. Una visione concreta del futuro per creare posti di lavoro”.