Sono sempre li, pronti a svolgere un servizio che richiede tanta professionalità, quella disponibilità all’ascolto, una azione di “squadra” dove tra colleghi e staff dirigenziali si alimenta sempre quell’armonia che aiuta a svolgere un “servizio” che seppur delicato aiuta e arricchisce (umanamente parlando) sia chi lo svolge che chi lo riceve.
Da trenta anni indosso questa divisa che ormai sento “mia” parte integrante del mio pensiero e del mio essere e che in ogni collega brilla di tanta umanità e di tanto sacrificio. Dinnanzi a noi il “mondo ” dl detenuto: con tutte le sue storie, cadute, attese, speranze e ni con la certezza che il “rieducare ” fa parte di un compito arduo e possibile. Polizia Penitenziaria: un corpo meravigliosamente ricco di regole e principalmente di quella fetta di umanità che porta ogni uomo e ogni donna che fa sua la divisa a tutti nota, dove i silenzi che si intravedono nello sguardo del detenuto diventa codice di lettura per chi sa scorgere quell’urlo di aiuto.
Tutti i corpi di Polizia meritano, ovviamente attenzione e perché no anche gratificazione, ma la Polizia Penitenziaria va raccontata per quel pizzico di orientamento alla dignità dell’uomo e alla sua famiglia che va sfogliato dentro quelle sbarre che bloccano un agire quotidiano che richiede un ripensamento e un’azione educativa ben determinata.
Bella la Polizia Penitenziaria…persone ammirevoli i colleghi che ogni giorno danno il meglio di se. E visto che si avvicina la Santa Pasqua, a tutti giunga un augurio sentito e profondo che entusiasmi sempre più la nostra “missione” e con quella professionalità e umanità che ci contraddistingue ci porti sempre a guardare oltre ogni barriera per dare ciò che di più vero portiamo in noi affinché la vita di tutti sia ricca di solarità e di armonia portando via la falsa idea di essere incompresi. Ebbene si… sempre con la Polizia Penitenziaria nel cuore.