VENETO – L’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato ha inviato una lettera ai ministri competenti, ai sottosegretari veneti, e a tutti i parlamentari veneti nazionali ed europei nella quale segnala i disagi operativi che si riscontrano nell’applicazione degli strumenti finanziari attivati dal Governo previsti per far fronte alle conseguenze dell’emergenza da Covid-19, in particolar modo in relazione alla rigida applicazione delle norme di Basilea sulla concessione dei crediti alle imprese. “Ho scritto ai ministri e ai parlamentari perché, soprattutto in questo momento, è vitale per l’economia che certi vincoli siano almeno temporaneamente allentati – spiega l’assessore Marcato – questo è un tema molto caro alle imprese che già prima della pandemia spesso, per non dire sempre, lamentavano l’eccessiva burocrazia legata ai processi imprenditoriali”. Nella lettera ai rappresentanti del Governo l’assessore Marcato evidenzia quanto segnalato dagli imprenditori veneti, anche attraverso le associazioni di categoria, in merito alle difficoltà riscontrate dagli stessi nel poter accedere agli strumenti di finanziamento agevolato posti in essere dalla Pubblica Amministrazione a loro sostegno, in cofinanziamento con il sistema bancario. “Il permanere, quando non addirittura l’inasprirsi delle regole sottostanti la concessione di crediti, – precisa Marcato – anche in un periodo come l’attuale, rischia di vanificare per una quota molto importante, i pur lodevoli sforzi che le pubbliche amministrazioni, a vari livelli, quello governativo in primis, stanno profondendo nell’allentare le briglie della politica fiscale e monetaria in funzione anticiclica”. In quest’ottica, l’entrata in vigore dal 1.o gennaio prossimo delle nuove regole per la definizione dei finanziamenti cosiddetti “non performing”, introducendo ulteriori elementi restrittivi, rischia di avere effetti devastanti, specie in un periodo di particolare difficoltà anche economica come questo. Nella sua lettera, l’assessore sottolinea come la restrizione nella concessione di crediti alle PMI, per il tramite delle vie ufficiali, possa comportare non solo il rischio di un incremento delle difficoltà economiche e finanziarie delle imprese, ma anche quello di ampliare gli spazi di intervento di finanziarie legate alla malavita o di fondi di investimento meramente speculativi. Di qui la richiesta di un forte intervento a livello centrale per risolvere un problema sul quale le Regioni non hanno alcuna possibilità di intervenire, dato che la questione è di competenza delle Autorità Comunitarie, ma che va ad incidere fortemente sulle prospettive economiche di ripresa dopo il periodo pandemico che sta pesantemente colpendo non solo dal punto di vista sanitario, persone, territori e imprese.